I catanesi Lautari da più di 30 anni incarnano quella Sicilia che non vuole rinunciare alla tradizione popolare ma che allo stesso tempo guarda avanti rinnovandosi sempre. Un folk da sempre… “Fora tempu” come il titolo dell’ultimo album, uscito a inizio anno, che il 9 agosto sarà presentato in piazza san Michele a Savoca (Messina) per il Sicily Folk Fest, ottava edizione della rassegna itinerante in varie piazze siciliane, organizzata dall’associazione Tamburo di Aci, con la direzione artistica di Davide Urso, dedicata alle migliori esperienze musicali del nuovo folk e della world music Made in Sicily (ingresso libero).
La formazione: Puccio Castrogiovanni voce, mandolino, bouzouki, mandola, marranzani, fisarmonica; Gionni Allegra voce, contrabbasso, chitarra; Marco Corbino chitarre; Salvatore Assenza clarinetto, sax, pive; Salvo Farruggio batteria e percussioni.
Fora tempu. La musica può fare a meno dell’orologio e del passaporto. Così succede che si parta dalla Sicilia, si attraversi il Brasile e i luoghi più malfamati del mondo, per arrivare infine a raccontare l’uomo: della sua ricerca della libertà, del disagio di vivere una vita scandita da tempi veloci, della decadenza dell’umanità e della necessità di tornare a quello che era, aggrappandosi alla tradizione quasi come fosse salvifica.
Tutto questo è Fora tempu (Italysona), il nuovo lavoro discografico dei Lautari, l’ottavo di questa band catanese di culto. Un disco che arriva a nove anni di distanza dal precedente e che è stato anticipato dal singolo e dal video del brano che dà il titolo all’album. Fora tempu è un invito a prendersi i propri tempi in un’era in cui tutto si misura con l’efficienza e il guadagno. «Ci piace pensare a quel che facciamo – dicono i membri del gruppo – come a un lavoro artigianale che sta scomparendo, come, per esempio, quello dei liutai di una volta (a Catania c’era una grande tradizione di liuteria) che per costruire una chitarra o un mandolino impiegavano anni, ma che alla fine potevano davvero garantire che il lavoro era fatto bene».
Formazione longeva e apprezzata da pubblico e critica, molto attiva sia in Italia che all’estero, i Lautari da trentacinque anni si muovono nel solco della tradizione popolare e del suo rinnovamento con un progetto che prevede non solo la ricerca e la rielaborazione di canti siciliani, ma anche la composizione di brani inediti nel rispetto dei motivi e delle forme tradizionali. Per anni al fianco di Carmen Consoli, il gruppo può vantare anche collaborazioni con artisti del calibro di Goran Bregovic e, in campo teatrale, Gabriele Lavia, Franco Zeffirelli, Giorgio Albertazzi e Peppe Barra.
Il resto del programma del Sicily Folk Fest 2021
Mercoledì 11 agosto – Ragusa, Castello di Donnafugata: ore 21 – Notte Folk con Compagnia Faciti Rota e I Beddi musicanti di Sicilia. Ingresso a pagamento su prenotazione € 10.
Domenica 15 agosto – Milo (Ct), Anfiteatro comunale: ore 21 – Sicily Folk Orchestra in Sicily songs. Ingresso a pagamento su prenotazione € 8.
Martedì 17 agosto – Mongiuffi Melia (Me), Piazza San Nicolò: ore 21.30 Davide Campisi in Joca
Mercoledì 18 agosto – Piraino (Me), Zanza Beach Club C/da Zappardino: ore 22 Giampiero Amato e About Folk in Lu cantu Amatu.
Giovedì 19 agosto – Longi (Me), Campetto plurimo: ore 21.30 I Beddi musicanti di Sicilia in Non chiamateci folksinger.
Venerdì 20 agosto – Longi (Me), Campetto plurimo: ore 21.30 Pupi di Surfaro.
Giovedì 26 agosto – Roccafiorita (Me), Piazza autonomia: ore 21.30 Giampiero Amato e About Folk in Lu cantu Amatu.
Domenica 29 agosto – Roccafiorita (Me), Piazza autonomia: ore 22.00 Compagnia Faciti Rota feat Aranira (Lazio).
Venerdì 3 settembre – Ferla (Sr), Scalinata Convento Cappuccini, Lithos ospita il Sicily Folk Fest: ore 21.30 Duo Gioviale in Mandolinisti siciliani; ore 22.00 Simona Sciacca trio.
Domenica 12 settembre – Acireale, Scuola media Santa Maria la Scala: ore 21.30 Curamunì in Rariki.