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Roma: Dario Argento, “tappeto di uccelli morti scena da Hitchcock”

Dario Argento
Dario Argento

Roma, 2 gen. – “Un effetto bruttissimo. Gli storni disturbano noi romani perché riempiono le strade di guano, tant’è che per ripararsi molti di noi ormai devono aprire l’ombrello. Ma sono esseri viventi e meritano rispetto. Dispiace sapere che ad ucciderli siano stati i botti che peraltro l’altra notte erano vietati”. Così il mago del cinema horror Dario Argento commenta, in un’intervista sul ‘Messaggero’, la raccapricciante scena della distesa di uccelli morti a Roma in seguito ai botti di Capodanno. Ma per il regista di ‘Profondo Rosso’ non si tratta di un brutto presagio dovuto ai tempi che stiamo vivendo.

“Non credo proprio. Il Covid non è un’espressione dell’apocalisse ma un maledetto virus che sta decimando la popolazione mondiale. Non nasconde nessun significato misterioso, religioso o esoterico. Io mi domanderei piuttosto come mai gli storni siano rimasti uccisi solo quest’ anno in cui non c’era gente in giro e perciò si sono sparati meno botti che nel passato”, dice Argento. E sul motivo per il quale gli uccelli facciano tanta paura – lui stesso è regista di uno dei film dell’orrore più famosi, ‘L’uccello dalle piume di cristallo’- spiega: “Perché volano e hanno le piume: rispetto agli altri animali, specialmente i mammiferi, sono degli alieni. Gli uccelli è uno dei migliori film di Hitchcock e mette paura in crescendo: prima t’ imbatti negli uccellini, poi nei corvi, quindi nei gabbiani e alla fine arriva la nuvola nera di volatili”.

Argento aggiunge che in tanti sono terrorizzati dagli uccelli. “Con la paura dei serpenti, è una delle fobie più forti e incontrollabili. Io stesso conosco moltissime persone che ne sono affette”. Lui, però, giura di no. “No, io sono cresciuto i mezzo ai pappagalli che mio padre portava a casa. Animali simpatici che non mi hanno mai fatto sentire minacciato”.
(Adnkronos)

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