ROMA – (Adnkronos Salute) – E’ stato identificato all’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma “il primo caso italiano di vaiolo delle scimmie. Si tratta di un giovane adulto di ritorno da un soggiorno alle isole Canarie che si era presentato al Pronto soccorso dell’Umberto I”. Lo annuncia l’istituto nazionale per le Malattie infettive capitolino. “Altri due casi sospetti sono in fase di accertamento”, aggiunge l’Inmi.
“Il quadro clinico è risultato caratteristico e il ‘Monkeypox virus’ è stato rapidamente identificato con tecniche molecolari e di sequenziamento genico dai campioni delle lesioni cutanee. La persona èin isolamento in discrete condizioni generali, sono in corso le indagine epidemiologiche e il tracciamento dei contatti”, precisano i medici dello Spallanzani.
“Al momento i tre casi osservati e nei casi in Europa e in Usa, non presentato segni clinici di gravità – proseguono gli esperti – La trasmissione può avvenire attraverso le goccioline di saliva, il contatto con le lesioni e i liquidi biologici infetti”.
Uk, Portogallo, Usa, Spagna. E ora Italia. Crescono i casi di vaiolo delle scimmie in Europa e nel mondo, e non sono più tutti legati a viaggi in aree a rischio come la Nigeria. Se una spia d’allarme si era accesa il 7 maggio con un primo caso importato segnalato dal Regno Unito, il 13-14 maggio nuova segnalazione sempre dal territorio britannico: altri 2 casi (e un altro probabile, secondo quanto riporta l’Organizzazione mondiale della sanità) sono stati identificati fra persone della stessa famiglia, ma “senza una storia recente di viaggi e nessun contatto conil caso segnalato il 7 maggio”, fa il punto anche il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie Ecdc.
“Altri 4 casi sono stati confermati dall’Uk Health Security Agency il 16 maggio, anch’essi senza una storia di viaggi recenti in aree endemiche, e non contatti dei casi segnalati il 7 e 14 maggio. Tutti i casi segnalati il ??16 maggio erano uomini che si identificavano come uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (Msm)”, riporta l’Ecdc. Il 18 maggio tocca al Portogallo: 5 casi confermati di vaiolo delle scimmie, più di 20 i sospetti, tutti giovani uomini e tutti a Lisbona e nella valle del Tago. Anche la Spagna ha segnalato 8 casi sospetti”. Questa, evidenzia l’Ecdc, “è la prima volta che vengono segnalate catene di trasmissione in Europa senza collegamenti epidemiologici noti con l’Africa occidentale e centrale. Questi sono anche i primi casi al mondo segnalati tra gli Msm”.
Casi di ‘monkeypox’ sospetti e confermati sono oggetto di indagine anche negli Stati Uniti, dove il Dipartimento di salute pubblica del Massachusetts ieri ha confermato un caso in un maschio adulto con un recente viaggio in Canada. E in Canada, secondo quanto riporta la ‘Bbconline’, ci sarebbero verifiche in corso su oltre una decina di casi sospetti.
L’eruzione cutanea è un’espressione caratteristica di questa malattia. I sintomi sono febbre, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena, linfonodi ingrossati, brividi. Causata da un virus appartenente alla famiglia degli orthopoxvirus, il vaiolo delle scimmie può essere trasmesso per contatto o esposizione a droplet. Contatto con un animale o un essere umano infetto o con materiale corporeo umano contenente il virus. Il periodo d’incubazione è 6-13 giorni, ma può variare da 5 a 21 giorni. La malattia presenta sintomi che di solito si risolvono spontaneamente entro 14-21 giorni, sono le informazioni diffuse dall’Oms. Esistono due cladi di virus del vaiolo delle scimmie, il clade dell’Africa occidentale (quello rilevato nel caso Uk) e il clade del bacino del Congo (Africa centrale).
“Si ritiene che il virus del vaiolo delle scimmie abbia una trasmissibilità moderata tra gli esseri umani. In questo caso, la trasmissione tra partner sessuali, a causa del contatto intimo durante il sesso con lesioni cutanee infettive, sembra la probabile modalità di trasmissione tra gli Msm – prosegue l’Ecdc – Data la frequenza insolitamente alta di trasmissione da uomo a uomo osservata e la probabile trasmissione a livello di comunità senza una storia di viaggi in aree endemiche, la probabilità di un’ulteriore diffusione del virus attraverso uno stretto contatto, ad esempio durante le attività sessuali, è considerata alta. La probabilità di trasmissione tra persone senza stretto contatto è considerata bassa”.
Quanto all’entità della trasmissione comunitaria, prosegue l’Ecdc, “è attualmente sconosciuta. Tuttavia, nei paesi colpiti dell’Ue/Spazio economico europeo stanno iniziando test mirati su persone con manifestazioni cliniche” compatibili col vaiolo delle scimmie.
In genere la manifestazione clinica del vaiolo delle scimmie è lieve. “Negli studi condotti nei Paesi africani è stato osservato che il clade dell’Africa occidentale, che è stato finora rilevato nei casi segnalati in Europa, ha un tasso di mortalità del 3,6%. La mortalità è maggiore tra i bambini e i giovani adulti e gli individui immunocompromessi sono particolarmente a rischio di malattie gravi”, riferisce l’Ecdc, che sta “monitorando strettamente la situazione”. “Una rapida valutazione del rischio sarà pubblicata all’inizio della prossima settimana”, annuncia l’ente Ue, invitando nel frattempo i sanitari a mantenere alta l’attenzione, così come devono essere vigilile persone che fanno “sesso occasionale” e hanno “più partner sessuali”.
“I casi sospetti devono essere isolati, testati e notificati tempestivamente. Per i casi positivi dovrebbe essere avviato il tracciamento dei contatti a ritroso e in avanti – sono poi le raccomandazioni sanitarie dell’Ecdc – Se nel paese sono disponibili vaccini contro il vaiolo, la vaccinazione dei contatti stretti ad alto rischio dovrebbe essere presa in considerazione dopo una valutazione del rapporto rischio-beneficio. Per i casi più gravi, può essere preso in considerazione il trattamento con un antivirale registrato, se disponibile nel Paese”.
Un caso di vaiolo delle scimmie era stato confermato dall’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (Ukhsa) in Inghilterra, in un uomo che di recente ha viaggiato in Nigeria dove si ritiene abbia contratto l’infezione. Il paziente è ricoverato in ospedale a Londra, nel reparto di malattie infettive del Guy’s and St Thomas’ Nhs Foundation Trust, riferisce la Ukhsa i cui esperti stanno lavorando insieme ai colleghi del Servizio sanitario nazionale (Nhs) per contattare in via precauzionale le persone che potrebbero essere entrate in contatto stretto con l’uomo, compresi i compagni di volo che sull’aereo dall’Africa si trovavano nei posti a sedere più vicini.
Il vaiolo delle scimmie è un’infezione virale rara che non si diffonde facilmente tra le persone, tiene a precisare la Ukhsa. In genere è una malattia che si autorisolve e la maggior parte di chi la sviluppa guarisce entro poco settimane. Tuttavia, in alcune persone si possono osservare forme gravi. L’infezione può trasmettersi fra contatti stretti, ma il rischio di contagio verso la popolazione generale è molto basso, assicura l’Agenzia Uk. I passeggeri che hanno volato vicini al paziente e verranno contattati non sono considerati infettivi, ma vengono avvertiti così che, in caso di sintomi, possano essere trattati rapidamente.
“E’ importante sottolineare che il vaiolo delle scimmie non si diffonde facilmente tra le persone e il rischio complessivo per la popolazione in generale è molto basso”, dichiara Colin Brown, direttore Infezioni cliniche ed emergenti, Ukhsa.
(Opa/Adnkronos Salute)