Catania, 30/11/2020 – “Gli ottimi numeri di quest’anno sugli affidamenti di servizi di architettura e ingegneria sono un’ulteriore conferma della virtuosa dinamica che abbiamo innescato nel sistema dei Lavori pubblici in Sicilia. Come attestano i dati dell’Onsai, nella nostra Regione quest’anno si registra un lusinghiero +88,7 per cento di concorsi e incarichi di progettazione per liberi professionisti. Siamo la prima Regione d’Italia in numeri assoluti (551 affidamenti, erano 292 nel 2019) e la seconda per incremento percentuale rispetto all’anno scorso. Il valore complessivo degli affidamenti mobilitati supera i 40 milioni di euro. Il Governo Musumeci ha lavorato a questa svolta fin dal 2017 e oggi i risultati ci danno ragione”.
Lo dichiara l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, incontrando stamane il neo presidente di Ance Catania Rosario Fresta. L’esponente del Governo Musumeci, ospite della sede etnea dell’Associazione dei costruttori edili, si è soffermato sui dati, elaborati dall’Osservatorio nazionale sui servizi di architettura e ingegneria (ONSAI) riguardo gli affidamenti delle stazioni appaltanti in Sicilia ai liberi professionisti nel campo di architettura e ingegneria.
“Questi dati – ha spiegato Falcone – significano crescita per tutto il comparto, significano lavoro e riconoscimenti – malgrado la crisi covid-19 e le mille difficoltà di questo 2020 – per migliaia di liberi professionisti e partite Iva in Sicilia. A questa svolta, come confermato dagli addetti ai lavori, ha contribuito in maniera determinante il varo, da parte del Governo Musumeci, dei ‘bandi tipo’ per gli affidamenti di servizi di architettura e ingegneria. Avevamo promesso celerità e trasparenza delle procedure di appalto e, proprio per questo, siamo stati la prima Regione a varare delle tracce standard volte a semplificare il lavoro delle stazioni appaltanti. Oggi raccogliamo i frutti del nostro impegno sul rilancio infrastrutturale della Sicilia – ha concluso sul tema l’assessore Falcone – come leva per la crescita dell’economia isolana”.