“Restituiamo ai cittadini un’opera strategica per la viabilità dell’area metropolitana di Messina e dell’intera Sicilia orientale, chiudendo finalmente un cantiere per troppi anni fonte di disagi e rallentamenti. Siamo particolarmente lieti di aver concluso i lavori in tempo per garantire una normale circolazione veicolare in un periodo di intenso traffico come il mese di agosto. A conferma che il governo regionale continua a lavorare per migliorare la qualità delle nostre strade, puntando sulla sicurezza e sulla riduzione dei tempi di percorrenza”. Così il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani commentando la riapertura al traffico, questa mattina, del viadotto Ritiro sull’autostrada A20 Messina-Palermo.
I lavori sono stati realizzati dalla Toto Costruzioni Generali e sono costati complessivamente 68 milioni di euro, dei quali 51 milioni a carico del bilancio del Cas, 14 milioni finanziati dalla Regione con fondi a valere sulla programmazione Fsc 2014-2020 e 3 milioni a carico dello Stato per il caro materiali. “Restituiamo oggi alla collettività – ha aggiunto l’assessore alle Infrastrutture Alessandro Aricò – il sistema Ritiro, che sarà a regime dal 9 agosto in entrambe le carreggiate, una tra le opere infrastrutturali più imponenti d’Europa. Un giorno che attendevamo dal 1997. In questi primi venti mesi di attività il governo Schifani è stato in prima linea per il monitoraggio delle centinaia di cantieri aperti in Sicilia, per imprimere un’accelerazione nell’esecuzione delle opere. Oggi vogliamo ricordare i numerosi operai morti nei cantieri di tutto il mondo e, in particolare, Salvatore Ada, vittima tre anni fa di un incidente sul lavoro proprio mentre era impegnato su questo viadotto. A loro e alle loro famiglie va il nostro affettuoso pensiero”.
L’opera ha previsto l’adeguamento statico e il miglioramento sismico, con l’utilizzo di cento dissipatori, del viadotto Ritiro, con completa demolizione e ricostruzione degli impalcati di questo strategico snodo viario fra le autostrade siciliane A18 e A20, tra lo svincolo Messina-Boccetta e la barriera di Villafranca Tirrena. In particolare, il viadotto è collocato in corrispondenza del tratto in cui l’autostrada A20 si connette alla viabilità urbana attraverso lo svincolo Giostra, favorendo una connessione diretta tra l’arteria autostradale e il porto di Messina e alleviando il traffico che grava sulle strade cittadine. Realizzato nei primi anni Settanta, è costituito da due distinte carreggiate, strutturalmente indipendenti, della lunghezza rispettivamente di 924,10 metri con 22 campate (carreggiata destra direzione Palermo) e di 866,77 metri e 20 campate (carreggiata sinistra). La luce delle campate (ossia la massima distanza tra due appoggi consecutivi) varia da 35 a 45 metri, con le pile che arrivano a un’altezza di 63 metri.