Palermo, 16 dic. – Piazza stracolma oggi a Palermo, davanti al Teatro Massimo (10mila partecipanti secondo gli organizzatori) per la manifestazione di Cgil e Uil siciliane nel giorno dello sciopero nazionale indetto dalle due sigle per chiedere “profonde modifiche” alla legge di Bilancio. Da tutte le province dell’Isola sono arrivati lavoratori di tutti i settori (tranne che di quelli esentati dalla protesta come quelli della sanità), pensionati egiovani. Alta in alcune realtà anche l’adesione allo sciopero: il 100 per cento tra gli edili del cantiere del passante ferroviario a Palermo, il 25 per cento sempre a Palermo nel pubblico impiego, il 100per cento alla Sasol e alla Sonatrach, aziende dell’area industriale di Priolo. In tutta la zona industriale di Siracusa ha incrociato le braccia l’80 per cento dei lavoratori del diretto e dell’indotto, a Catania adesione del 73 per cento alla Coca Cola e alla Pfizer, a Ragusa del 75 per cento alla Sofad (commercio), l’80 per cento alla Cosedil, il 100 per cento alla Metra, il 90 per cento al cantiere Versalis. Il 76 per cento dei lavoratori dell’indotto della raffineria di Milazzo ha scioperato, così come il 100 per cento dei lavoratori dell’Abbazia Sant’Anastasia, un’azienda vitivinicola e di agriturismo di Castelbuono, in provincia di Palermo. Voli cancellati all’aeroporto di Catania e 76 per cento di adesione nella logistica e nel trasporto pubblico locale.
I portuali sciopereranno domani. Soddisfazione dai segretari regionalidi Cgil e Uil, Alfio Mannino e Luisella Lionti. “Una grande partecipazione – dicono – che dà il segno del diffuso malcontento verso una manovra economica che non dà risposte ai problemi della Sicilia e dei siciliani. Se si apre una fase di redistribuzione questadeve dare sollievo ai lavoratori e ai pensionati che più hanno sofferto la crisi, ai tanti precari, a chi ha i redditi più bassi che sono la prevalenza in Sicilia, per i quali le misure sul fisco non apporteranno alcun beneficio”. “Le modifiche che chiediamo – sottolineano Mannino e Lionti – sono fondamentali per la ripresa del Mezzogiorno e per una Sicilia che chiede anche politiche di sviluppo eper l’occupazione che ad oggi mancano”. Dalla piazza anche una sollecitazione al governo regionale a “non perdere più tempo con riforme che sono fondamentali anche per agganciare gli investimenti del Pnrr”.
(Lab/Labitalia)