CATANIA – Sulla notizia della cessione dei punti vendita siciliani di Coop Alleanza 3.0, si registra la reazione della Ugl terziario di Catania con il segretario provinciale Carmelo Catalano ed il suo vice Vito Tringale. “Ci troviamo davanti ad una storia già scritta da tempo, un delitto perfetto che nei mesi scorsi avevamo già annunciato. Il campanello d’allarme, infatti, è stato il mancato rispetto da parte della Cooperativa dell’accordo del 25 settembre 2017, che prevedeva la chiusura di quattro punti vendita (due nel catanese) e 80 esuberi (di cui 55 su Catania), oltre ad incentivi all’esodo e rimodulazioni contrattuali, a fronte dell’impegno ad investire su almeno sette nuove aperture. Ed invece, nel tempo, ci siamo trovati con il mancato rinnovo del contratto di affitto dei locali di “Zagare” e “Ginestre” ed altri segnali che hanno fatto comprendere come la società fosse già intenzionata ad abbandonare la Sicilia.
Abbiamo invocato più volte chiarezza chiedendo incontri e scioperando – continuano i due sindacalisti – senza ricevere alcuna risposta, mentre abbiamo dovuto apprendere dai media e da altre organizzazioni dell’avvio della trattativa per l’acquisto, da parte della “G. D. S. – Grande Distribuzione Sicilia”, dei 5 ipemercati, 2 superstore e 5 supermercati presenti nel territorio isolano. Siamo fortemente allarmati – evidenziano Catalano e Tringale – per la previsione dei 223 esuberi (116 soltanto nella provincia etnea) indicati nel piano di sviluppo presentato dalla stessa newco siciliana che andrà a rilevare in franchising il marchio Coop. A prescindere dal fatto che ci sono numerosi aspetti del progetto che vanno assolutamente chiariti, è palese che i numeri lamentati prima da Coop ed oggi da Gds non coincidono affatto. Prima di tutto perché il numero di dipendenti in forza alla Cooperativa bolognese nel tempo si è assottigliato con le fuoriuscite a vario titolo ed, in secondo, luogo poiché il fatturato negli anni è indubbiamente incrementato nonostante le politiche aziendali non sempre in linea con il mercato e la concorrenza locale. Temiamo quindi – concludono gli esponenti della Ugl terziario – che questa novità nasconda la solita forzatura delle deroghe contrattuali, che già nel recente passato (con il passaggio da ex Aligrup a Coop Sicilia e con l’intesa del 2017) hanno impoverito e spogliato dei diritti centinaia di lavoratori. Diciamo quindi sin da ora no alla macelleria sociale, al massacro della dignità di ogni singolo dipendente, ma diciamo anche basta alla sola idea che la nostra Regione e che il settore della distribuzione organizzata siano una terra di conquista sulle spalle dei lavoratori che, ancora una volta, sono angosciati poiché temono un nuovo calvario.”