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Cisl Medici Catania congresso: confermato il segretario De Natale

Il congresso ha confermato Massimo De Natale, dirigente medico dell’AOE Cannizzaro, come segretario generale

Cinque mosse contro le aggressioni in sanità: un tavolo permanente in Prefettura per un confronto continuo con le direzioni ospedaliere; formazione di personale specializzato per i rapporti con i pazienti e con i loro familiari, anche con l’aiuto della tecnologia; sensibilizzazione al rispetto della professioni sanitarie; gestione informatizzata delle liste d’attesa e degli appuntamenti, per ottimizzare i tempi tanto negli ambulatori specialistici quanto nei pronto soccorso; salari accessori e incentivi per i professionisti della salute che operano in condizioni di stress lavorativo nelle strutture d’emergenza e nei reparti psichiatrici.

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Sono le proposte elaborate dalla Cisl e dalla Cisl Medici di Catania, emerse dal 6° congresso provinciale della federazione che raccoglie la dirigenza medica, celebrato in occasione della Giornata italiana di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari, alla presenza di Ignazio Ganga, reggente della Cisl Medici nazionale, e Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania.

 

 

Il congresso ha confermato Massimo De Natale, dirigente medico dell’AOE Cannizzaro, come segretario generale; al suo fianco eletta la nuova segreteria composta da Sabina Maria Cilia, dirigente psicologa al PTA San Luigi, e Rosario Francesco Caruso, dirigente medico all’ARNAS Garibaldi.

 

 

«Catania ha un’elevata presenza di strutture ospedaliere con reparti d’emergenza – ha sottolineato Attanasio sul tema delle aggressioni – e il tavolo prefettizio, già istituito a Catania su nostra sollecitazione, deve avere il compito di un confronto continuo con le aziende ospedaliere e Asp, per trovare insieme soluzioni, anche strutturali, adeguate ad arginare o prevenire gli episodi di violenza, fisica e verbale. C’è bisogno di una grande operazione di informazione e promozione da parte delle istituzioni sanitarie presso il pubblico e poi dare finalmente corpo e funzioni alla medicina del territorio, per assorbire quei casi lievi che oggi contribuiscono a intasare i pronto soccorso.

 

 

«C’è bisogno di più personale – ha evidenziato De Natale – e quindi vanno superati i tetti di spesa per gli incentivi e rimpinguati i servizi ospedalieri più esposti. Occorre maggiore formazione per gestire i rapporti con i pazienti e i familiari e, a questo proposito, possono tornare utili le nuove tecnologie, da sfruttare anche nella gestione delle liste d’attesa per le prestazioni specialistiche».

 

 

Per Ganga, «bisogna aprire una nuova pagina». «L’ultimo provvedimento di legge, a settembre 2024 – ha ricordato – che ha inasprito le pene per gli aggressori, va in questa direzione, ma al tavolo ministeriale abbiano richiesto che nei DVR della sanità deve essere previsto il rischio di aggressione, specie nei pronto soccorso e nell’ambito psichiatrico. Occorre anche ricostruire il rapporto con le istituzioni e ridare loro vigore. Chiediamo che le aziende si costituiscano obbligatoriamente parte civile nei processi a carico degli aggressori, va previsto il danno d’immagine per le aziende ospedaliere e il danno esistenziale per gli aggrediti. E per le donne, che rappresentano oltre il 60 per cento delle vittime, l’equiparazione alle misure applicate per la violenza di genere».

 

 

Sul tema centrale scelto per il congresso, “Il coraggio della partecipazione, dal diritto alla cura al diritto al lavoro sicuro”, moderati dal dottor Biagio Papotto, sono anche intervenuti Diana Artuso, direttrice Inail Catania; Salvatore Mazza, dirigente medico dell’MCAU del Cannizzaro; Fabio Scavone, procuratore aggiunto Procura di Catania. Quindi, una tavola rotonda sul tema “Pronto soccorso, un dipartimento a rischio protezione degli operatori sanitari: misure organizzative”, moderata da Nuccio Sciacca, con la presenza di Salvatore Giuffrida, direttore generale dell’AOE Cannizzaro; Mauro Sapienza, direttore sanitario Arnas Garibaldi; Pino Liberti, vice presidente Ordine dei Medici Catania.

 

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