“Rosso di sera buon tempo si spera”, questo per lo meno sperano i nuovi “Caronte” che portano decine di migliaia di nord africani nelle coste di Lampedusa, ed è cosi che puntualmente ( da più di 10 anni ) a decorrere la primavera, una flotta di imbarcazioni, fa sbarcare gli extracomunitari in gran numero sulle coste dell’isoletta, sempre impreparata a subirne l’urto e con le autorità locali che chiedono sempre la stessa cosa. Come al solito a gestire la situazione, le forze dell’ordine e molti volontari ( fortunatamente) inviati in quello specchietto di terreno. Il sindacato di polizia SIAP, come è giusto che sia, ha segnalato e risegnalato l’ormai insostenibile situazione, ma come sempre accade in questo paese, delle forze dell’ordine e del sistema migratorio si continuano a rimpallare responsabilità politiche e null’altro. Quello che avviene in questo momento presso il Centro di Lampedusa è irragionevole, 600 o più migranti fermi al molo in attesa, nel frattempo ne arrivano altri, e 2200 buttati nei vialetti del centro in disuso ( guarda caso chiuso per ristrutturazioni ), famiglie intere con bambini, mescolate a nord africani (tunisini), bangladesi ecc. accomodati all’aria aperta su giacigli di fortuna, con una assistenza precaria, tutti in attesa di tampone e fotosegnalazione. Oltre al pericolo per la salute pubblica, di cui dovrebbero occuparsene le autorità preposte, la questione ricade su come la sola Polizia deve sopperire ad una situazione ormai sotto gli occhi di tutti, ingestibile e lasciata alla sorte. Ed è per questo che l’unico posto di segnalamento, adattato incomprensibilmente all’Interno del Centro Primo Soccorso e Accoglienza (CPSA) lampedusiano, è gestito solo da poliziotti e da un’unica Squadra del Reparto Mobile di Catania, messa lì a sostare, accerchiata da 2200 extracomunitari non controllati, senza sistemi di protezione o divisori o di un’area protetta ( in caso di ripiegamento il furgone non potrebbe manovrare senza rischiare di investire qualcuno). Incredibile poi che l’intera squadra di poliziotti ( 10 in tutto) sia costretta a restare all’interno del furgone senza la possibilità di scendere ( neanche per esigenze personali) per le giuste preoccupazioni del pericolo sia fisico che sanitario.
Inoltre, molti di questi migranti non sono proprio dei “gentleman” e non risparmiano sputi o gesti non proprio consoni verso i poliziotti dentro il furgone che potremmo definire i “Sequestrati dentro il centro”. Non possiamo comprendere la logicità a lasciare un pugno di polizotti accerchiati da 2000 persone di diversa etnia, magari arrabbiati per il trattamento subito dalle autorità italiane. Altro problema è rappresentano da chi subisce furti o altro non ancora specificato che ovviamente si rivolge a quei poliziotti, impossibilitati ad intervenire. La Polizia rappresenta lo Stato va tutelata e messa nelle condizioni di tutelare le persone che sono accolte nel nostro territorio, altrimenti rischiamo di non fare la differenza dai posti da cui provengono. Inoltre queste persone, in qualunque momento, possono reagire per disperazione contro i loro “ salvatori”, visti in questo momento solo come “carcerieri”.