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Sindacati: assistenza alunni disabili, si prospetta una settimana cruciale

Catania, 11 ottobre 2020 – La prossima sarà una settimana cruciale per l’assistenza agli studenti disabili. Lo annunciano le segreterie provinciali di Cgil e Cisl. Gli appuntamenti sono tre: domani, lunedì 12 ottobre, si riunisce il Tavolo tecnico regionale con il ministero dell’Istruzione; mercoledì 14, alle ore 15, è convocata la Conferenza provinciale all’Ufficio scolastico provinciale, sede in cui, come indicato espressamente dal Prefetto, deve confluire una specifica mappatura del bisogno e della modalità di intervento nel territorio etneo; giovedì 15, a livello regionale, l’assessorato alla Famiglia ha convocato le organizzazioni sindacali a seguito della nota della Cisl siciliana sul servizio di assistenza igienico-personale.

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Un calendario che è emerso dopo la riunione dello scorso venerdì 9 ottobre, in Prefettura, con l’assessore regionale alla Famiglia, l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Catania, l’Ufficio Scolastico regionale e provinciale, il vicepresidente di Anci Sicilia, il Commissario straordinario della Città metropolitana, e con Cgil Catania, presente col segretario generale Giacomo Rota, e Cisl Catania, presente con il segretario generale Maurizio Attanasio e Lucrezia Quadronchi, responsabile dello Sportello Disabilità e Inclusione.

Le parole del Prefetto, con cui ha aperto l’incontro, non potevano essere più chiare sull’urgenza con cui andare avanti: «Bisogna recuperare il tempo. Quello che dicono le organizzazioni sindacali e le famiglie sono grida che vanno circoscritte e a cui va data urgente risposta, soprattutto per i ragazzi e le famiglie. Questo è l’orientamento da seguire e mantenere: intervenire immediatamente e ricucire una forma di dialogo e di collaborazione istituzionale orientata al servizio alle famiglie e ai cittadini.»

D’altra parte, la descrizione della realtà dell’assistenza agli alunni disabili fatta dalla Cgil e dalla Cisl di Catania, così come denunciato e testimoniato dalle stesse famiglie durante la manifestazione di giovedì 8 ottobre, non lasciava spazio a dubbi. Contraddicendo la minimizzazione accennata dall’Asp.

«Proprio giovedì – ha ricordato Attanasio – le famiglie hanno fortemente testimoniato, in questa sede, cosa sta accadendo nelle scuole e ai loro figli, tra ragazzi che non frequentano le lezioni, genitori costretti a rimanere a scuola e supplire alla mancanza di assistenza o si chiede agli operatori educativi asacom di svolgere funzioni che non gli competono».

«Dovrebbe essere il Progetto di vita dell’alunno con disabilità – ha denunciato il segretario della Cisl catanese – come prevede la L. 328/2000, che oltretutto si inserisce pienamente nel PEI secondo la normativa vigente, a guidare le azioni di ognuno e ciascuno. Ma così non è, perché c’è una totale assenza di dialogo tra le istituzioni, come testimoniamo altresì le mancate risposte alle nostre formali richieste di convocazione delle Conferenza provinciale dei servizi inviate agli Enti preposti. Da lunedì bisogna fornire l’adeguata assistenza agli alunni, non è più rinviabile».

Per l’assessore regionale Antonio Scavone: «Laddove ci fossero necessità, gli Enti locali potranno intervenire con Progetti integrativi e migliorativi, dove il termine “Progetto” indica il progetto individualizzato dell’alunno con disabilità. Voler considerare la parola “progetto” quale ostacolo per l’avvio del servizio, come abbiamo riportato nelle quattro note che come Regione abbiamo inviato ai Comuni e alle ex Province, configura anche come un volersi sottrarre alle responsabilità».

Scavone ha quindi sottolineato che «non solo abbiamo già trasferito tutte le risorse, e per la città metropolitana di Catania complessivamente sono 7 milioni, per cui non c’è ragione per la quale le ex Province non debbano erogare il servizio, ma abbiamo anche chiesto alla ministra Azzolina la definizione di un accordo di programma, a dimostrazione della completa disponibilità della Regione nel voler dare continuità assistenziale agli studenti con disabilità della regione siciliana. Inoltre, attorno al problema del disabile, c’è quello occupazionale. Ed è questa la ragione per cui nella stessa nota abbiamo chiesto al ministero dell’Istruzione di assumere tale personale.»

Per l’USR «non c’è mai stata la volontà da parte dell’USR di sostituirsi in toto nei casi di disabilità complessa, per quanto l’Ufficio abbia sin dal mese di giugno manifestato piena disponibilità nel dare ufficiale incarico ai collaboratori scolastici già formati e di avere anche la completa copertura finanziaria per l’assunzione di personale aggiuntivo in deroga (per la provincia di Catania 500 unità in più) e per la formazione di almeno 3 collaboratori scolastici per istituto».

L’Anci Sicilia ha espresso la necessità di gestire una fase transitoria attraverso una norma specifica che possa stabilire una specifica modalità operativa. Mentre la Città Metropolitana di Catania ha dichiarato di essere pronta ad attivare subito il servizio se le scuole lo richiedono.

Secondo Cgil e Cisl, «c’è, dunque, una responsabilità complessiva, un’ulteriore prova della mancanza di un coordinamento fondamentale quando si parla di presa in carico delle fasce più fragili della società».
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Al termine dell’incontro di venerdì 9 ottobre, le organizzazioni sindacali di Cgil e Cisl hanno fatto la seguente dichiarazione congiunta.

«Siamo parzialmente soddisfatti per l’esito dell’incontro di oggi: abbiamo soprattutto apprezzato la concretezza e la chiarezza con cui il Prefetto, che ringraziamo per essersi assunto un compito al di là delle sue specifiche funzioni, e l’assessore regionale alla Famiglia hanno trattato i temi all’ordine del giorno.

Saremo del tutto soddisfatti quando tutta la vicenda dell’assistenza agli alunni con disabilità sarà risolta e i servizi saranno partiti per assicurare a tutti i ragazzi il diritto allo studio e ai 1800 lavoratori del settore (tra assistenti igienico-personali e alla comunicazione e autonomia) la dignità e la serenità messa in forse da un’impasse assurda dovuta alle lungaggini dei procedimenti amministrativi e il mancato o il quasi inesistente dialogo tra gli enti preposti, Città metropolitana e Ufficio provinciale scolastico in primis.

Abbiamo espresso le nostre pesanti critiche proprio nei confronti dei tempi burocratici con cui è stata affrontata la vicenda da Ufficio scolastico, Città metropolitana e diversi Comuni della provincia etnea e sull’esiguità del personale ATA in formazione per le azioni primarie.

Proprio in questi giorni siamo stati vicini alle famiglie degli alunni con disabilità per evidenziarne e amplificarne il forte disagio perché, assieme agli operatori del settore, si sono visti privare di diritti fondamentali.

Abbiamo accolto positivamente la convocazione, finalmente, della conferenza provinciale, prevista dal DM 39, perché Città metropolitana, Usp e Comuni definiscano i progetti migliorativi necessari per gli alunni disabili, facendo ricognizione di condizioni e bisogno. Una convocazione che avevamo sollecitato già nel mese di giugno, quando avevamo intuito che con il parere del CGA e la posizione della Regione Siciliana, sarebbe cambiato il mondo dell’assistenza igienico-personale per gli alunni con disabilità. E per questo era necessaria un’attenta regia che mettesse assieme tutti gli attori e ne indirizzasse l’attività conseguenti per ripartire con i tempi e i servizi giusti.

Accanto a ciò, va chiarito senza ulteriore indugi quale modello organizzativo occorra intraprendere per l’impiego degli assistenti alla comunicazione e all’autonomia, tenuto conto della recentissima emanazione delle relative linee guida da parte della Regione Siciliana».

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