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Ugl sanità: punte d’eccellenza a Catania ma bisogna migliorare liste d’attesa

CATANIA – Sulle recenti notizie riguardanti l’esito positivo di due delicati interventi chirurgici avvenuti in un ospedale di Catania, interviene la Ugl con il segretario territoriale Giovanni Musumeci ed i segretari delle federazioni provinciali Sanità e Medici, rispettivamente Carmelo Urzì ed Aurelio Guglielmino. “I brillanti risultati che si registrano da qualche tempo nell’ambito delle aziende ospedaliere e dell’azienda sanitaria di Catania non solo in termini di ricerca e sviluppo, ma anche in riferimento all’applicazione pratica di nuove tecniche e di riuscita di operazioni innovative, ci fa comprendere come si siano raggiunte punte di vera eccellenza. Un dato che, sommato a quello relativo all’avvio della riorganizzazione e del potenziamento delle strutture sanitarie (mentre siamo sempre in attesa dell’apertura del pronto soccorso dell’ospedale San Marco), era impensabile fino a non molto tempo fa. Il merito è di certo dei tanti dirigenti medici, del personale sanitario ed ausiliario che, ogni giorno, con volontà, competenza, passione ed abnegazione lavorano per migliorarsi e porre fine ai viaggi della speranza di centinaia di catanesi – fanno notare Musumeci, Urzì e Guglielmino. Un lavoro di squadra che senza il fondamentale apporto dell’amministrazione regionale, finalmente avviata verso un approccio virtuoso e manageriale per la gestione della sanità siciliana, non avrebbe prodotto una simile inversione di tendenza.

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Di fronte a queste luci di buon auspicio, non possiamo però tacere su alcune ombre che attanagliano il nostro sistema sanitario a cominciare dal problema delle prenotazioni. E’ un vero e proprio scandalo che nel 2020 non esiste ancora un numero unico, con relativa distribuzione delle visite e delle prestazioni, ed è altrettanto vergognoso che troppo spesso ai numeri indicati non risponde nessuno e gli utenti sono costretti ad un calvario per prenotarsi. Un piaga che da anni lamentiamo, anche perché la mancata risoluzione di una questione non di certo complicata a nostro avviso si ripercuote sulla confusione delle liste d’attesa e, soprattutto, sul sovraffollamento dei pronto soccorso – incalzano i sindacalisti. Non è infatti più un segreto quello relativo al fatto che molti cittadini preferiscono trascorrere intere ore in una sala d’attesa di un punto di emergenza per avere una visita, piuttosto che attendere anche quasi un anno per effettuarla nell’ambulatorio dedicato. Lanciamo quindi un appello, a nome dei lavoratori e dell’utenza, perché si punti ad eccellere anche in ciò che dovrebbe rappresentare la normalità come il meccanismo di prenotazione. Diciamo quindi basta – concludono Musumeci, Urzì e Guglielmino – ai pesanti ritardi nella attuazione di una rivoluzione attesa ed invocata, che può davvero rendere efficiente l’intera organizzazione ospedaliera e porre fine, invece, alle processioni verso i pronto soccorso.”

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