Nicola e Gianluca stanno insieme da dodici anni, nel 2015 si sono sposati in Argentina (il matrimonio in Italia è stato trascritto come unione civile), e ora sono una famiglia a tutti gli effetti. Hanno avuto una bimba con l’utero in affitto negli Stati Uniti ma poi il comune di Milano ha rifiutato la trascrizione.
Così i due papà si sono rivolti agli avvocati di Rete Lenford-Associazione Avvocatura per i diritti LGBTI e hanno ottenuto il provvedimento che ordina la trascrizione integrale dell’atto di nascita. Il Tribunale del capoluogo lombardo, infatti, ha ordinato agli Ufficiali di Stato civile di rettificare l’atto di nascita della bambina nata negli Stati Uniti, grazie alla gestazione per altri, così che entrambi i padri vengano indicati come genitori.
La decisione del Tribunale di Milano, che si colloca sulla scia di quanto già sancito dai Tribunali di Livorno, Pisa, Roma e ribadisce come la rettificazione dell’atto di nascita corrisponda al best interest del bambino. Non ha importanza come si diventa genitori ma quanto affetto e cura si riesce a dare ai bambini.
Ci sono emozioni che lasciano il segno. Era già successo a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, dove erano stati registrati i figli di quattro coppie composte da donne, mentre per le coppie maschili il comune non si era ancora pronunciato.
Il Comune di Milano, che da giugno del 2018 iscrive all’anagrafe i certificati con l’indicazione di entrambe le madri, sarebbe in una situazione di stallo rispetto alle trascrizioni dei bambini con due papà, con la maggioranza spaccata sul tema, e in attesa che la Corte di Cassazione si esprima sulla trascrizione a Trento di un certificato estero con due papà.