PALERMO – In occasione del 400° Festino di Santa Rosalia la Galleria regionale della Sicilia Palazzo Abatellis inaugura, venerdì 12 luglio alle ore 18.30 all’Oratorio dei Bianchi (piazzetta dei Bianchi), un’eccezionale esposizione di opere, presentate per la prima volta in un percorso inedito, dal titolo Diva Rosalia. La Santa Patrona di Palermo nelle collezioni di Palazzo Abatellis.
La mostra, promossa dall’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana e patrocinata dal Comune di Palermo, si compone di oltre cento opere proveniente dalle diverse collezioni della Galleria di Palazzo Abatellis, suddivise in cinque sezioni ideate e curate dal comitato scientifico dell’ente culturale presieduto da Vincenzo Abbate e composto da Maria Maddalena De Luca, direttrice della Galleria, Valeria Sola, Gaetano Bongiovanni, Maria Reginella.
«Questa mostra fa parte di una serie di iniziative promosse dall’Assessorato dei Beni Culturali per la valorizzazione dell’identità siciliana e del patrimonio culturale della città – dichiara l’assessore ai Beni culturali Francesco Paolo Scarpinato – Una testimonianza tangibile della profonda devozione e del fervente sentimento che animano i devoti e i fedeli del capoluogo. Attraverso una ricca esposizione di arte sacra, documenti storici e testimonianze popolari, la mostra celebrerà l’importanza spirituale e culturale di Santa Rosalia, simbolo eterno di speranza e protezione per Palermo e i suoi abitanti».
«La Galleria regionale di Palazzo Abatellis – dichiara la direttrice Maddalena De Luca – rende omaggio alla città di Palermo in occasione del 400° Festino con l’ideazione e la realizzazione di una grande mostra che mette insieme tutte le raffigurazioni della Patrona presenti nelle opere d’arte appartenenti al percorso museale della Galleria e, soprattutto, custodite nei depositi museali. In onore della Santuzza, esponiamo per la prima volta, a conclusione di un delicato intervento di restauro, l’importante tavola di Riccardo Quartararo Madonna con Bambino e Santa Rosalia proveniente dalla cappella di S. Rosalia in S. Ignazio all’Olivella. La mostra, inoltre, è stata l’occasione per avviare, partendo proprio dalle opere esposte, un progetto di manutenzione straordinaria delle opere e dei delicati materiali grafici conservati nel Gabinetto Disegni e Stampe della Galleria».
Cogliendo la particolare ricorrenza dei 400 anni dal ritrovamento delle spoglie miracolose della Santuzza, la Galleria Abatellis propone dunque alla città in pieno fermento, e ai visitatori, una serie di opere di diversa provenienza legate dal filo comune del culto e della devozione a Rosalia e, per la prima volta, dopo le opere di restauro, la tavola Madonna con Bambino e Santa Rosalia del pittore Quartararo, lasciata incompiuta alla sua morte e tramandata dalle fonti come uno dei primi esempi dell’iconografia di Rosalia, antecedente alla proclamazione a patrona cittadina.
Il restauro ha svelato, oltre a numerosi pentimenti e modifiche, che la santa raffigurata era in origine Caterina d’Alessandria e che la trasformazione dovette avvenire contemporaneamente al ritrovamento delle ossa considerate miracolose nel 1624, poiché il coevo Giordano Cascini ne lascia un’accurata interpretazione e descrizione come Santa Rosalia dinanzi alla Vergine.
In dipinti, opere grafiche, plastiche o maioliche, di artisti affermati o ignoti artigiani, compresi in un arco temporale che si sviluppa tra il XVI secolo e il XIX secolo, la Santuzza si mostra patrona, protettrice e soggetto prediletto per gli artisti locali e per opere di committenza cittadina, presenza costante in grandi pale d’altare o minute stampe devozionali.
Capolavori che costituiscono parte del patrimonio custodito dalla Galleria Abatellis, opere acquisite per donazione da importanti collezioni private o confluite da storiche raccolte di ordini religiosi, o ancora frutto di un’illuminata politica di acquisti risalenti ai primi del Novecento dall’esimio direttore dell’allora Museo Nazionale, l’archeologo Antonino Salinas.
Questa importante esposizione, dunque, testimonia ieri e ancora oggi come la Galleria sia uno dei principali interpreti delle vicende storico-culturali della comunità civica, dove in questa occasione si inserisce un ulteriore tassello sul quale riflettere e condividere conoscenze.
Seguendo le Cinque Sezioni del percorso espositivo si scopriranno le tappe della vita e del culto legate alla giovinetta miracolosa che nel 1624 liberò la città di Palermo dalla peste.
A corredo delle opere saranno fruibili pannelli esplicativi che raccontano la nascita e la diffusione dell’iconografia rosaliana, le commissioni auliche legate al culto, il ruolo centrale del Sacro Monte Pellegrino, le grandi feste in onore della Santa e la radicata devozione popolare.
Confermata Santa nel 1630 da Papa Urbano VIII Barberini, Rosalia Sinibaldi sin da subito è stata riconosciuta nume tutelare del capoluogo, riferimento di preghiera e devozione anche attraverso diverse forme d’arte: lo stesso Francesco Baronio Manfredi, teologo letterato, compose in suo onore il noto carme De diva Rosalia (1630).
Rappresentata sempre con un forte legame alla città, Rosalia è raffigurata a volo d’uccello, sulle mura e l’arco della Cala, o con il golfo ed il monte Pellegrino sullo sfondo, a testimoniare l’indissolubile legame tra la Santuzza e la capitale viceregia.
Una mostra eccezionale, dunque, che rappresenta un tappa imperdibile per tutti i devoti alla Diva Rosalia, palermitani e non, e un’occasione unica per i viaggiatori che, trovandosi in Sicilia, potranno scoprire un peculiare racconto storico-culturale a cavallo di diversi secoli.
L’esposizione rimarrà fruibile fino all’8 settembre con le seguenti modalità: dal martedì alla domenica dalle ore 10.00 alle ore 18.00; lunedì chiuso. Ingresso € 2.