“Bellini al cinema” è il titolo che accomuna la mostra e la retrospettiva filmica curate da un esperto quale Ninni Panzera con una precisa destinazione: ampliare gli orizzonti e le proposte multidisciplinari del Bellini International Context, il festival dedicato al Cigno di Catania, promosso e organizzato dalla Regione Siciliana in partnership con importanti istituzioni artistiche e culturali dell’isola.
In questo caso la sinergia instaurata è con la Fondazione Taormina Arte Sicilia, che da sempre ha in Panzera una figura di riferimento. A lui si deve il reperimento di rarissimi cimeli, dagli anni Trenta agli anni Cinquanta del Novecento, per lo più materiali pubblicitari relativi ai film dedicati al Cigno etneo. Alla mostra è altresì abbinata la proiezione di altrettanto rare pellicole, dal muto ai film di Carmine Gallone a Wernez Herzog. L’appuntamento è per i giorni 9,10,11 settembre al Palazzo della Cultura (ex Platamone).
L’inaugurazione della mostra è fissata per il 9 settembre alle ore 19, mentre la retrospettiva cinematografica prevede i seguenti film: il 9 settembre alle ore 20:30 La Norma (1911, film muto della durata di 15’) e alle ore 21 Casta Diva (1935); il 10 settembre alle 20:30 The Divine Spark (1935) e allev 22:30 La sonnambula (1952); l’11 settembre alle 20:30 Casa Ricordi (1954) e alle 22:30 Casta Diva (1954).
Oltre settanta reperti arricchiscono questa prima mostra dedicata al Cigno etneo e ai film che lo vedono protagonista. Pensiamo alla triade Bellini, Carmine Gallone e Casta Diva: nel 1935, una curiosa doppia versione (italiana e inglese) con la stessa protagonista femminile, la divina Marta Eggerth, ma con doppio interprete maschile per il ruolo di Bellini (Sandro Palmieri per la versione italiana e Philips Holmes per quella inglese).
Ma anche il remake del 1954, diretto di nuovo da Gallone e interpretato da Antonella Lualdi, Nadia Gray e Maurice Ronet. E poi Casa Ricordi (1954), sempre di Carmine Gallone, storia della leggendaria Casa musicale in cui, oltre al nostro Bellini, si muovono tanti celebri compositori.
Guido Brignone realizza nel 1943 Maria Malibran, omaggio alla mitica cantante legata a Bellini da un’affettuosa amicizia. Due versioni per La sonnambula: del 1942 il film di Pietro Ballarini, in cui il compositore catanese vive una storia d’amore con una delicata fanciulla cagionevole di salute e del 1952 quello di Cesare Barlacchi, che racconta il tormentato rapporto di due fidanzati in un piccolo paese svizzero con il sottofondo della musica di Bellini.
È poi una vera e propria rarità La Norma del 1911, film muto restaurato dalla Cineteca di Bologna.
Manifesti, locandine, foto-buste, foto di scena, i calendarietti profumati dei barbieri, i cineromanzi, il bozzetto originale di Casta Diva dipinto da Angelo Cesselon: tante curiosità che danno un’originale prospettiva nella rappresentazione di Bellini per il cinema.
La mostra si snoda attraverso otto isole – una per ogni film – e si chiude con un omaggio ad Anita Cerquetti, la grande interprete di Norma, che sostituì Maria Callas al Teatro dell’Opera di Roma. In mostra alcuni preziosi reperti: il costume di scena dell’opera, i bozzetti e i giornali dell’epoca per ricordare l’arte di questo soprano, Premio Bellini d’oro nel 2000.
Merito di Ninni Panzera che, con pazienza e passione, ha ritrovato materiali provenienti da collezionisti di varie parti del mondo, mettendoli a disposizione della Fondazione Taormina Arte Sicilia per il Bellini International Context.
Info e biglietti – Ricordiamo che all’interno del ricco calendario, una parte degli spettacoli è a pagamento ed è già attiva la vendita dei biglietti sul circuito boxofficesicilia e boxol.it
Gli altri eventi sono ad ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti. È inoltre attivo un Info Point presso il Teatro Massimo Bellini di Catania. Info: bellinicontext.it