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Conservatorio Alessandro Scarlatti : Congresso di musica mediterranea del 26-30 giugno 1954

Le punte di diamante successive, con al centro le Settimane di Nuova Musica degli anni Sessanta, saranno ripercorse dai compositori Giovanni Damiani e Marco Betta

La mattina del 29 giugno il Conservatorio di Palermo ricorderà con un intenso momento di riflessione l’eccezionale Congresso sulla musica mediterranea che ospitò 70 anni fa con la partecipazione dei più importanti studiosi europei della metà del Novecento. I prestigiosi interventi in programma, alternati a focus musicali, offriranno una retrospettiva proiettata alle prospettive future degli studi musicologici ed etnomusicologici, sullo sfondo dell’impegno attuale del Conservatorio per l’internazionalizzazione.

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Lo sguardo tra passato, presente e futuro, dopo i saluti del Direttore Mauro Visconti e l’introduzione della coordinatrice Erasmus+ Consuelo Giglio e dell’etnomusicologo e dirigente regionale Gaetano Pennino, già docente e Commissario ad acta del Conservatorio, seguirà i temi discussi dai numerosi musicologi, etnomusicologi e bibliotecari musicali che parteciparono da tutta l’Europa al Congresso del 1954, organizzato da Ottavio Tiby con un’intensa attività che l’etnomusicologa Giuseppina Colicci (Ph.D. UCLA) ricorderà sulla base dei documenti conservati negli Archivi di Etnomusicologia della Accademia di Santa Cecilia di Roma, mentre Dario Lo Cicero evidenzierà l’origine di quei fermenti organizzativi sulla base di documenti pervenuti alla biblioteca del Conservatorio grazie alla donazione Giacchino.

 

 

Le punte di diamante successive, con al centro le Settimane di Nuova Musica degli anni Sessanta, saranno ripercorse dai compositori Giovanni Damiani e Marco Betta, che interverrà anche quale Sovrintendente del Teatro Massimo, mentre Daniele Ficola, promotore del Dipartimento di Musica antica del Conservatorio, di cui è stato per anni Direttore, sposterà l’attenzione sul versante della musica rinascimentale e barocca.

Con Marco Gozzi, specialista di repertori medievali all’Università di Trento e al Pontificio Istituto di Musica Sacra, lo sguardo si concentrerà su uno dei momenti più importanti del Congresso: la rivelazione, da parte di mons. Anglés, dell’immenso valore dei tropari siculo-normanni esaminati presso la Biblioteca nazionale di Spagna.

A seguire, Sergio Bonanzinga e Amalia Collisani ripercorreranno la ricerca etnomusicologica e musicologica, a partire dallo stesso Tiby e dal Corpus di Alberto Favara, e attorno alle figure di Luigi Rognoni e Antonino Titone, sino a giungere a Paolo Emilio Carapezza. Girolamo Garofalo, altro docente dell’Università di Palermo, ripercorrerà invece lo sviluppo degli studi sulla musica bizantina, di cui è egli stesso protagonista. Passando allo sguardo sulle fonti, Paola Brocero (AIB Trentino) testimonierà l’importanza della partecipazione al Congresso del grande bibliotecario Claudio Sartori e delle istanze promosse attorno alla sua figura, mentre Federica Riva, già presidente della IAML Italia e bibliotecaria del Conservatorio di Trapani, discuterà il censimento delle fonti musicali in Sicilia in prospettiva attuale.

 

 

L’attuale strategia di internazionalizzazione del Conservatorio sarà infine al centro dei contributi di Alfonso Guerra (AEC Membership), che presenterà i progetti di cooperazione MUSENSE, INCLUMUSIC e VIETMUS curati dal progettista internazionale Raffaele Longo in collaborazione con l’Associazione Europea dei Conservatori, e di Rihab Jebali, Presidente della Società tunisina di Musicoterapia, che estenderà lo sguardo al Nord Africa nell’ambito del progetto Erasmus+ “MMM Mediterranean/Sub-Saharan Music Movement”.

 

 

Nel corso della mattinata saranno proposti cinque significativi momenti musicali, a partire dal Corpus di musiche popolari siciliane di Alberto Favara, poi curato dal genero Ottavio Tiby, di cui la pronipote Irene Ientile proporrà uno dei canti più amati, sino al repertorio dimenticato della canzone siciliana, fiorito nella Palermo liberty parallelamente alla pionieristica ricerca di Favara, con una pagina eseguita dal soprano Filomena Schettino accompagnata al pianoforte da Fabio Ciulla. Lo stesso M° Ciulla dirigerà insieme a Emanuele Buzi l’ensemble del Conservatorio che proporrà l’ascolto del dramma liturgico Versus ad faciendum peregrinum, dal repertorio siculo-normanno della Cattedrale di Palermo, nell’elaborazione moderna di Maurizio Maiorana. Rihab Jebali (oud) proporrà quindi un momento di contaminazione mediterranea con i docenti Giovanni Mattaliano (clarinetto jazz) e Giuseppe Urso (percussioni jazz), mentre Fabrizio Mocata, noto pianista di Tango di origini siciliane, riproporrà le migrazioni acquatiche dal Mediterraneo al Rio de la Plata con cui a inizio maggio ha partecipato quale trainer al Blended Intensive Programme Erasmus+ “Metamorfosi & Migrazioni: nuove direzioni per la ricerca artistica dalla musica in movimento”, coordinato dal Conservatorio di Palermo con partner da Cluj Napoca, Madrid, Bruxelles e Poznań.

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