PALERMO – “Esprimo la mia più grande soddisfazione per essere giunti a iscrivere il Cirneco dell’Etna nel REIS, il registro che raccoglie le Eredità Immateriali della Sicilia accelerando così la candidatura del Cirneco a Patrimonio dell’UNESCO. Questo riconoscimento, oltre al merito degli amici che da tre anni lavorano con umiltà e dedizione alla realizzazione di quello che definiscono <<un piccolo sogno>>, è un importante riconoscimento alla dignità della specie: dal più blasonato dei cani di razza all’ultimo dei meticci più sfortunati, che dobbiamo impegnarci, per quest’ultimi, a togliere dalla strada e a non relegare nei canili”.
Lo ha detto il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè alla notizia dell’iscrizione del Cirneco dell’Etna nel registro che raccoglie le Eredità Immateriali della Sicilia.
Il Cirneco dell’Etna, razza canina primitiva presente in Sicilia da migliaia di anni, entra a far parte del Reis, il registro che raccoglie le Eredità immateriali della Sicilia. Lo ha deciso la Commissione di valutazione istituita dall’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, presso il Centro regionale per il catalogo, diretto da Laura Cappuggi. Il Cirneco dell’Etna è una razza autoctona di cui si hanno numerose testimonianze sin dall’antichità. Con l’immagine simile alle raffigurazioni egizie del dio Anubi, il Cirneco si trova rappresentato in monete, sculture, pitture, mosaici e testi letterari che ne confermano la sicilianità.
Grande soddisfazione per questo riconoscimento viene espressa dal presidente della Regione, Nello Musumeci, e dall’assessore Samonà. La Commissione si è anche espressa per il riconoscimento, quale patrimonio immateriale, di alcune feste e riti religiosi della Siciliache sono stati iscritti nel Libro delle celebrazioni, feste e pratiche rituali. Tra queste ‘W lu Patri di la Pruvudienzia’, festività di S. Giuseppe che si svolge a Roccapalumba, comune della provincia di Palermo e che si inserisce nel ciclo delle festività tradizionali dedicate al padre di Gesù. Patrimonio immateriale anche ‘La Scinnenza del Venerdì Santo’ di Serradifalco (Caltanissetta) legata ai riti del Venerdì Santo, che presenta particolari ritualità e gestualità tipiche delle rappresentazioni della passione, e la ‘A Festa i Maju’, rito che celebra la Festa Patronale di San Sebastiano da Melilli.
(Adnkronos)