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Dissesto idrogeologico, a Racalmuto un progetto per il centro abitato

E’ stato pubblicato dalla Struttura per il contrasto al dissesto idrogeologico della Regione Siciliana il bando per la progettazione esecutiva utile al consolidamento del versante di via Generale Macaluso a Racalmuto, nell’Agrigentino

E’ stato pubblicato dalla Struttura per il contrasto al dissesto idrogeologico della Regione Siciliana il bando per la progettazione esecutiva utile al consolidamento del versante di via Generale Macaluso a Racalmuto, nell’Agrigentino. Sono state finanziate le indagini geologiche e una serie di studi e attività che porteranno alla stesura del documento progettuale. Si rende, infatti, necessario individuare le soluzioni tecniche più idonee per mettere in sicurezza, dopo vent’anni di attesa, il costone roccioso che sovrasta il centro abitato.

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Risalgono al 2016 gli ultimi interventi di somma urgenza predisposti dal Genio civile di Agrigento e finalizzati al ripristino del traffico veicolare e del transito pedonale su via Generale Macaluso, a salvaguardia dell’utenza. Ora l’avvio delle procedure per una soluzione organica e definitiva del problema.

Il termine per la presentazione delle domande di partecipazione è stato fissato al prossimo 19 ottobre. L’importo complessivo a base di gara è di poco superiore agli ottantamila euro. L’intervento programmato, per il quale si gettano le basi, ha come obiettivo la tutela dell’area fortemente urbanizzata che ricade all’interno del centro storico, a pochi metri dalla ‘Fondazione Leonardo Sciascia’, interessata dal massimo grado di rischio, R4, e da vari fenomeni di dissesto, come rivelano le lesioni presenti in numerosi edifici e infrastrutture.

I fenomeni di instabilità del sito in questione sono riconducibili al potenziale distacco e crollo di singoli elementi lapidei, oltre che alle condizioni di sostanziale deperimento delle opere di contenimento esistenti.

 

Prevista la pulizia delle pareti e il disgaggio dei massi instabili, l’installazione di reti metalliche e sistemi di chiodatura attraverso micropali orizzontali, oltre a pannelli di reti in funi di acciaio e opere di sottomuratura per garantire la stabilità del pendio.

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