“Nessuna sorpresa: nel nostro sistema processuale l’approdo al dibattimento è la regola, non l’eccezione. Sono ansioso di potermi sottoporre al giudizio di merito, perché la mole di documenti e prove che abbiamo prodotto è la dimostrazione diretta della insussistenza della contestazione. Certo, un po’ dispiace perché tutte le più recenti sentenze della Cassazione unanimemente impongono la configurabilità del reato di turbativa solo all’acquisto di beni e servizi, escludendola in casi analoghi a quello che mi viene contestato. Ma sono molto fiducioso e, trattandosi di fatti risalenti negli anni, posso solo sperare che i tempi della giustizia siano davvero rapidi perché, da soggetto del tutto incensurato e dal casellario immacolato, non desidero rivendicare la presunzione di innocenza, ma che la mia innocenza venga accertata dal Tribunale. Resta in me la radicata convinzione che chi ha svolto ruoli di grande responsabilità debba avere l’umiltà di accettare che ogni sua decisione possa essere sottoposta al giudizio della magistratura.
Nel rispetto dei principi costituzionali, tutti e nessuno escluso, ci si difende nel processo e mai dal processo”. Lo afferma Ruggero Razza, già assessore regionale alla Salute.