Mentre Catania sembra vivere uno dei periodi più bui della sua storia, dove pare non esista più un confine ben definito tra lecito ed illecito, tra senso civico e caos a volte può far piacere leggere tra le righe una “gentilezza politica” d’altri tempi(ndr).
Ecco come parla su Facebook il candidato sindaco prof. Maurizio Caserta alla sua città:
“A Catania si svolgono le elezioni amministrative a Maggio. Questo sembra che lo sappiano tutti. Sembra che tutti sappiano pure che la destra vincerà. Ci scommetterebbero. Evidentemente attribuiscono un’alta probabilità a questo evento. Su quali elementi è fondato questo giudizio? Semplice, si risponde. È (quasi) sempre stato così. Continuerà ad essere così. Una linea che parte dal passato e che dovrebbe continuare nella stessa direzione. Come il sole che sorge ogni mattina.
Beh, forse abbiamo esagerato. Il sole fa egregiamente il suo lavoro da milioni di anni. Si è guadagnato una giusta reputazione. Continuerà a farlo nei prossimi millenni. Se adesso scendiamo a tempi più umani e guardiamo a questo secolo (ne abbiamo consumato quasi un quarto) per un bel
pezzo (18/23) la destra ha governato la città. Ma tutti dicono che la città è a terra. Massacrata.
Se il sole non sorgesse domani mattina la reputazione del sole costruita su milioni di anni crollerebbe in un secondo. Da anni a Catania non sorge il sole del benessere. Non dovrebbero bastare a intaccare la reputazione di chi ha avuto responsabilità di governo (almeno per l’ottanta per cento)?
La verità è che siamo in presenza della più classica delle profezie che si autorealizzano. Si vince perché tutti credono che si vince. Come i ragazzi che vanno in una discoteca perché sanno che tutti gli altri vanno in quella. A prescindere dalle caratteristiche del servizio offerto da quella discoteca. Ma basta che un gruppo anche piccolo – ma significativo – si sposti per generare un flusso verso un altro locale. Per svelare che la scelta di quel locale non aveva nulla a che fare con le sue caratteristiche.
Insomma, la destra a Catania è una corazzata di carta. Basterebbe un bel soffio per svelare il trucco.
PS Cari amici catanesi comincio oggi – con questo e con altri mezzi – un dialogo sulla città e con la città. Sulle sue forze e sulle sue debolezze. Sul suo presente e sul suo futuro. Sul suo essere una città siciliana ma pure europea. Sulla sua bellezza e sulla sua bruttezza. Sui fatti e sui misfatti. Sui suoi eroi e sui suoi demoni. Per me un percorso di passione e di impegno. Ma anche di orgoglio (senza pregiudizi) e di analisi. Consapevole che la storia va capita e a volte guidata”.