Tra candelore e familiari, si insedia il nuovo Consiglio comunale

Il Comune di Catania non va in vacanza. Dalle 10 alle 15,30 a Palazzo degli Elefanti, sede del comune, si è svolta la prima assemblea cittadina che ha visto, come da programma il giuramento del Sindaco, dei consiglieri, l’elezione del Presidente e dei due vicepresidenti: nell’ordine Giuseppe Castiglione, Carmelo Nicotra e Lanfranco Zappalà.Una seduta molto partecipata dalla gente comune e dai molti parenti di consiglieri eletti per la prima volta, ma anche di veterani, presenti padri e figli “d’arte politica” che a loro volta sono stati già seduti sugli scranni del consiglio comunale. Il colore predominante è stato il blu delle giacche, e delle cravatte come si conviene a un assemblea pubblica, nonostante la temperatura elevata. Poche in generale, e ahimè le donne elette per dipiù al momento senza alcun ruolo.
La seduta è stata aperta dal consigliere anziano, cioè da quello che ha ottenuto più voti, Giovanni Grasso del Movimento 5 Stelle, con un ricordo di Rita borsellino e una citazione di un altro illustre siciliano del passato, Nino martoglio.
A seguire, il giuramento dei 36 consiglieri, ed infine un intervento del nuovo sindaco Salvo pogliese, che inizia ricordando le vittime della tragedia di Genova.
“Credo nelle differenze culturali – ha detto, tra l’altro – Poglise . odio le marmellate consociative, bisogna lavorare insieme, è necessario uno sforzo di tutti i cittadini. Il 50% dei catanesi non pagano la Tari, l’80% l’Imu; questo a discapito dei servizi e dei cittadini onesti e puntuali, anche se alcuni non hanno mezzi economici per adempiere ai pagamenti perché disoccupati. Poglise ha infine invocato la protezione di Sant’Agata ed ha concluso dicendo che “ce la possiamo fare e dobbiamo farlo per i nostri figli” augurando un “in bocca al lupo a tutti noi e voi”.
La seduta prosegue con un Giovanni Grasso visibilmente contrariato che, ribadendo di non essere un politico ma un uomo di teatro, lascia il posto al neoeletto presidente del Consiglio comunale Giuseppe Castiglione, con 22 voti su 36. Castiglione, che è al suo secondo mandato) ha ribadito l’importanza del Consiglio come massimo organo di espressione democratica, e si è impegnato a interpretare il suo ruolo nella terzietà e rispettando tutti, per rilanciare Catania”.
Primo firmatario del primo Ordine del Giorno, è l’uscente primo cittadino Enzo Bianco – che distrattamente e affettuosamente molti continuano a chiamare sindaco -, attualmente presidente del Consiglio Nazionale dell’Anci, oggi nel ruolo di consigliere di opposizione, ha affermato che la sua opposizione sarà costruttiva e non distruttiva e che insieme all’attuale sindaco Pogliese, con cui ribadisce sinergia e vicinanza nell’obiettivo di “salvare” Catania dal dissesto. L’Ordine del Giorno chiede all’esecutivo nazionale e al Parlamento il ripristino dei finanziamenti del bando per le periferie, bloccato da un emendamento governativo al decreto mille proroghe. Ordine votato da tutti con l’unica eccezione del gruppo del Movimento 5 Stelle.
Subito avviene la votazione per l’lezione del vicepresidente vicario dell’assise: Carmelo Nicotra già vecchia conoscenza dei precedenti consigli. L’altro vicepresidente è invece Lanfranco Zappalà, decano dei consiglieri comunali.
La prima seduta si conclude con un colpo di scena: l’annuncio del consigliere Salvo Di Salvo, già assessore della Giunta Bianco e eletto nella lista Con Bianco per Catania, di passare al Gruppo Misto.
Mentre si consumava questo passaggio politico, in piazza Duomo e intorno al Palazzo, per tutta la mattina sono transitate le candelore con al seguito le bande musicali.