Rafforzare la tutela dei minori che abbiano assistito a violenze nell’ambiente domestico. E’ quanto propone l’on. Michela Vittoria Brambilla, deputata del collegio uninominale di Gela-Caltanissetta, presidente della commissione parlamentare per l’Infanzia e l’adolescenza, che dal governo ha già ottenuto parere favorevole all’odg sull’argomento, presentato durante l’esame alla Camera del ddl contro la violenza di genere.
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, l’on. Brambilla è intervenuta ieri sera da remoto al convegno “Non sei sola”, organizzato dai club service di Gela, insistendo sull’opportunità di assumere iniziative legislative per rafforzare la tutela dei minori vittime di violenza “assistita”, con la possibilità di prevedere espressamente il divieto di avvicinamento e l’applicazione del braccialetto elettronico. “L’esigenza di preservare i minori – spiega – dal rischio di trovarsi ancora al centro del conflitto con le gravi conseguenze psicologiche che ne deriverebbero suggerisce che, per tutta la durata dell’ordinanza cautelare, gli incontri tra i minori vittime di violenza assistita e il genitore presunto maltrattante debbano svolgersi alla presenza dei servizi sociali o, nei casi più gravi, delle forze dell’ordine”.
Secondo l'”Indagine nazionale sul maltrattamento dei bambini e degli adolescenti in Italia”, indagine campionaria promossa dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza in collaborazione con Terre des Hommes e CISMAI, pubblicata nel 2021, la violenza assistita, perpetrata ai danni di 22.042 bambini, costituisce la seconda forma di violenza più diffusa tra quelle registrate: un bambino su 3, fra quelli maltrattati, è stato testimone di violenza domestica intrafamiliare. Il maltrattamento psicologico ha un’incidenza superiore rispetto a quello fisico (14,1% contro 9,6% dei casi).