Acicastello – Durante l’ultima serata del festival Ominarteventi che ha avuto luogo nel castello di Acicastello, è stato conferito dal prof. Salvo Luzzio il premio alla carriera allo scrittore Mario Cunsolo (presidente del circolo letterario Pennagramma). Lo scrittore ha condiviso il premio con gli amici scrittori del circolo evidenziando quanto sia importante per un autore lo scambio di idee e il confronto. Dal pubblico ha chiamato poi uno dei capisaldi del circolo, lo scrittore Antonio Sozzi, che brevemente ha illustrato gli obiettivi e lo spirito di Pennagramma.
Redazione SiciliaReport: Qual è stato il periodo più florido a livello creativo della tua carriera da scrittore?
Mario Cunsolo: Il periodo più florido è coinciso con la nascita del circolo letterario Pennagramma, in quanto quest’ultimo occasione di scambio e fucina di idee. Ogni scrittore all’interno del circolo è molto diverso dall’altro, per carattere, idee, stili e generi letterari di cui si occupano, ed è proprio questa la grande risorsa a cui ho attinto per migliorarmi: la diversità.
Redazione: Come ha vissuto l’emozione di ricevere questo riconoscimento alla carriera?
Cunsolo: Con grande umiltà e con la consapevolezza che ho ancora tanto da dare come artista di penna. Coadiuvare lavoro e arte, come la passione, l’arte non è un lavoro a tutto tondo, non è mai facile. Questo premio alla carriera è indubbiamente un incoraggiamento a non fermarmi, a credere, sebbene tutte le difficoltà, alla mia anima da scrittore puro, che in ogni aspetto della mia vita tende a venir fuori prepotentemente. Io sono un narratore e lo sarò sempre, tale passione mi scorre nelle vene fin dall’infanzia.
Redazione: Hai affrontato nel corso degli anni generi letterari diversi, dal tuo esordio con un romanzo giovanilistico dal titolo “In fondo sono buono”, passando poi al romanzo fantapolitico di “Sicily 2133. L’isola stretta nel pugno” e approdando infine al Thriller psicologico con il tuo ultimo romanzo “L’orizzonte nascosto della bellezza”. È inusuale per uno scrittore cimentarsi in generi letterari così diverso. Come mai questa scelta?
Cunsolo: Sono un bulimico di letteratura. Ovvero adoro ogni genere letterario e mi affascina ogni aspetto della vita umana, dalla mera quotidianità ai voli pindarici che la nostra mente può concepire. Non mi basta limitarmi a un solo genere letterario, non ci riuscirei, ho un animo spiccatamente avventuriero, curioso.
Redazione: La padronanza degli stili letterari è importante, in quanto molto spesso cambiano a seconda dei generi letterari. Quanto è stato difficile per te passare da un genere letterario all’altro?
Cunsolo: Dopo il mio primo romanzo “In fondo sono buono”, ammetto che ho dovuto incrementare le mie letture. Passare ad esempio da un romanzo giovanilistico a uno di fantapolitica è come passare dalla guida di una autovettura a quella di un camion: i principi di base per guidare tali mezzi sono gli stessi, ma poi ovviamente ci sono diversità di fondo a cui tener presente, e se non si ha teoria e pratica si rischia di schiantarsi a un muro. La lettura, lo studio per uno scrittore che vuol saltare da un genere a un altro, è fondamentale.
Redazione: A quando una nuova pubblicazione. Hai in cantiere un nuovo romanzo?
Cunsolo: Ho già ben sei romanzi pronti nel cassetto. Alcuni li proporrò a nuove case editrici, mentre altri parteciperanno a concorsi letterari nazionali. Per quanto riguarda pubblicazioni imminenti, posso solo anticiparti che presto verrà pubblicata una raccolta di racconti di autori del circolo Pennagramma, tra cui il sottoscritto, incentrata sulle leggende della città di Paternò.