ROMA – Si sarebbe sbloccato l’impasse sul revenge porn dopo da parte di Luigi Di Maio e il premier in persona avrebbero sostenuto l’importanza che le norme sul reato di diffusione di immagini intime e video sessualmente espliciti debbano essere approvate “subito” da “maggioranza e opposizione”, questo è quanto meno l’auspicio di Giuseppe Conte.
Nessuna preclusione nemmeno dalla Lega: “Perché non dovremmo votare la norma?”, osserva Matteo Salvini. Il ‘verdetto’ è atteso per martedì prossimo, quando l’Aula della Camera tornerà ad affrontare l’emendamento di Forza Italia che introduce nel ddl ‘codice rosso’ il reato di revenge porn.
L’emendamento, al centro di durissimi scontri tra opposizioni e maggioranza, portati avanti sopratutto dalle parlamentari donne e sul quale è stato autorizzato il voto segreto, dovrebbe quindi essere approvato senza problemi. Anzi, se tutte le forze politiche rispetteranno la parola data, potrebbe addirittura essere approvato all’unanimità.
Resta alta, invece, la tensione su un altro emendamento, questa volta targato Lega, che mira ad introdurre nel codice penale la ‘castrazione chimica’, anche se in forma attenuata, in quanto serve il consenso del condannato per reati sessuali qualora voglia ottenere la sospensione condizionale della pena.