Rimane valido, dunque, il termine del 10 marzo per presentare le certificazioni di avvenuta vaccinazione dei figli per la frequenza di nidi e materne. “Lunedì 11 marzo prossimo, per chi non si presenterà a scuola con il certificato richiesto, applicheremo semplicemente la legge. Quindi, negli asili, i bambini sprovvisti di certificato non potranno entrare. Nelle altre scuole, invece, in questi casi è prevista solo una sanzione pecuniaria e gli alunni potranno entrare lo stesso. Il problema dunque è soprattutto nella scuola primaria, dove i non vaccinati potrebbero restare a contatto con gli immunodepressi, i quali non sono tutelati da questo tipo di previsione normativa”. Lo riferisce l’Associazione Nazionale Presidi (Anp), in merito alla scadenza del termine per la presentazione dei certificati delle vaccinazioni obbligatorie nelle scuole, previsto entro il 10 marzo. “Non siamo noi a fare le leggi – spiega ancora l’Anp – quindi ci atteniamo ad applicare quelle esistenti”. In merito alla richiesta del vicepremier Salvini di un decreto per consentire la permanenza scolastica ai bambini non vaccinati delle scuole dell’infanzia, l’Anp ha commentato: “Se ci sarà un decreto, nel momento in cui sarà in vigore lo applicheremo”.
Vengono dichiarate obbligatorie per legge secondo le indicazioni del Calendario allegato al Piano nazionale di prevenzione vaccinale vigente (età 0-16 anni) e in riferimento alla coorte di appartenenza, dieci vaccinazioni:
a) anti-poliomelitica;
b) anti-difterica;
c) anti-tetanica;
d) anti-epatite B; e) anti-pertosse;
f) anti Haemophilusinfluenzae tipo B;
g) anti-morbillo;
h) anti-rosolia;
i) anti-parotite;
l) anti-varicella.
Per queste ultime 4 è prevista una valutazione fra due anni per l’eventuale eliminazione dell’obbligo.