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Agrigento: fuga di notizie e calunnia, comandante Carabinieri assolto perché fatto non sussiste

Agrigento: fuga di notizie e calunnia, comandante Carabinieri assolto perché fatto non sussiste

AGRIGENTO – E’ stato assolto perché il fatto non sussiste il comandante provinciale dei carabinieri di Agrigento, colonnello Vittorio Stingo, accusato dalla Procura della città dei templi di una presunta fuga di notizie, tutta interna all’Arma, e di calunnia nei confronti di un collega del Ros di Palermo, che non si è costituito parte civile. Il gip Micaela Raimondo ha emesso una sentenza assolutoria con formula piena. L’ufficiale è alla guida del Comando provinciale di Agrigento da circa tre anni, durante i quali ha raggiunto numerosi risultati operativi sia in termini di contrasto alla criminalità mafiosa e comune che nel supporto alla popolazione. Il procuratore facente funzioni Salvatore Vella e il pm Maria Barbara Grazia Cifalinò avevano chiesto la sua condanna per rivelazione di segreto d’ufficio, insieme ad altri due ufficiali Augusto Petrocchi, capitano della compagnia dell’Arma di Licata, e il capitano Carmelo Caccetta, ex comandante del Nucleo operativo radiomobile della stessa compagnia, nell’ambito di un’indagine avviata dall’allora capo della Dda di Palermo, Francesco Lo Voi, che ha portato all’arresto di un maresciallo dei carabinieri, accusato di un giro di tangenti.

 

Secondo l’accusa la presunta fuga di notizie, avvenuta verso lo stesso Petrocchi e finalizzata al trasferimento del maresciallo ‘infedele’, avrebbe rischiato di compromettere l’indagine. Una tesi che il gip di Agrigento non ha accolto. Il colonnello Stingo, a cui sono arrivate attestazioni di solidarietà e vicinanza dalle istituzioni ma anche dai ‘suoi’ carabinieri, non ha voluto commentare la sentenza.

 

 

 

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