Caltanissetta, 21 lug. – “Se questa sentenza che conferma l’assoluzione per Vittorio Tutino lascia l’amaro in bocca? No, leggeremo le motivazioni e valuteremo se ci sono spazi per il ricorso in Cassazione”. Lo ha detto il Procuratore generale di Caltanissetta Lia Sava dopo la conferma dell’assoluzione di Vittorio Tutino nel processo d’appello Capaci bis. Per Gli altri quattro imputati è stata confermata la condanna All’Ergastolo. Al termine della requisitoria l’accusa aveva chiesto la condanna all’ergastolo anche per Tutino ma non è stata accolta.
“Secondo l’impostazione della pubblica accusa – dice -c’erano gli elementi per la condanna all’ergastolo”. “Per il resto è stata confermata la condanna di primo grado”, aggiunge. Alla sbarra cinque imputati: Salvatore “Salvino” Madonia, Vittorio Tutino, Giorgio Pizzo,Cosimo Lo Nigro e Lorenzo Tinnirello. Per tutti gli imputati, al termine della requisitoria fiume, il Procuratore generale di Caltanissetta Lia Sava aveva chiesto la condanna all’ergastolo. Secondo l’accusa, gli imputati avrebbero svolto un ruolo fondamentale sia nella fase organizzativa dell’attentato sia nel reperimento dell’esplosivo piazzato sull’autostrada il 23 maggio del 1992 quando vennero uccisi il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti di scorta.
Sulle nuove indagini sulla strage di Capaci di varie procure italiane, da a Caltanissetta a Firenze a Reggio Calabria, “è molto importante lo scambio di informazioni tra uffici”. Ne è convinta il Procuratore generale di Caltanissetta Lia Sava. Dopo la sentenza di appello che ha confermato quattro e ergastoli è una assoluzione il magistrato ricorda che “le indagini proseguono sotto Il coordinamento della Direzione nazionale antimafia”.
“Mi auguro che qualche boss detenuto al 41 bis possa decidere di parlare e di collaborare con la magistratura per dare una apporto decisivo sulle indagini sulla stragedi Capaci”. E quanto chiede il Procuratore generale di Caltanissetta Lia Sava dopo la sentenza di appello del processo Capaci bis che ha visto la conferma di quattro ergastoli e una assoluzione.
(Adnkronos)