CATANIA – “E’ semplicemente scandaloso il comportamento del sindaco facente funzioni di Catania Roberto Bonaccorsi che ha firmato un protocollo d’intesa con Fipe Confcommercio escludendo tutte le altre associazioni di categoria. Noi di “Mio Italia” siamo fortemente indignati per un atteggiamento assolutamente inspiegabile che non vuole considerare i mesi di lavoro sinergico che abbiamo avuto con le commissioni consiliari all’Urbanistica e al Commercio oltre agli stessi consiglieri comunali di maggioranza e opposizione”.
Queste le parole del Presidente Provinciale Catania di “Mio Italia” Roberto Tudisco e del vice presidente di Confesercenti Francesco Musumeci che aggiungono:
“Dopo mesi di dibattiti e riunioni pubbliche con Confesercenti e il CNA abbiamo chiesto, insieme al presidente della commissione all’Urbanistica Zammataro, di eliminare la normativa sulle tasse comunali applicate al ricatto del suolo pubblico e oggi dobbiamo assistere ad un accordo che il comune firma con un’associazione di categoria-che ti chiede una rateizzazione di appena 48 mesi- bypassando tutte le nostre richieste di incontri? Ma siamo seri?”.
Sul rinnovo della concessione di suolo pubblico Il Mio Italia aveva chiesto l’abrogazione dell’attuale normativa oppure, nelle more, una proroga di 72 o 120 mesi, come prevedono le disposizioni dell’Agenzia delle Entrate, per regolarizzare la posizione tributaria.
“Il sindaco facente funzione non può decidere con una sola associazione di categoria una questione che riguarda tutti noi- prosegue Tudisco- una presa di posizione condivisa anche dallo stesso consigliere comunale e presidente della commissione all’Urbanistica Manfredi Zammataro, oltre all’intero consiglio comunale. Siamo stati promotori di moltissime iniziative e adesso non veniamo nemmeno invitati ma questo ci è dovuto. Si tratta di un affronto nei confronti delle altre associazioni come MIO Italia, Confesercenti e CNA e anche contro i dettami basilari della democrazia”.
Unica nota positiva è che sia stata accettata la proroga richiesta dalle nostre sigle di categoria e da tutto il consiglio comunale in merito al suolo pubblico. “Basta che non si tratti di fumo negli occhi – conclude Tudisco- a cosa mi riferisco? Ai dinieghi che riguardano 400 pedane a Catania. Perché non si è parlato di pedane durante la firma di questo protocollo? Il permesso a costruire che fine ha fatto? E’ ancora in atto oppure no? Alla fine tutto si riduce ad una mera operazione di cassa e sempre sulle nostre spalle? Noi speriamo di sbagliarci ma per essere smentiti serve una risposta immediata da parte di Palazzo degli Elefanti a tutti i commercianti”.