CATANIA – Nell’ambito delle attività finalizzate a prevenire ogni forma di illegalità diffusa, il Comando Provinciale Carabinieri di Catania ha disposto un piano straordinario di controllo su tutto il territorio etneo, con l’obiettivo di aumentare i livelli di sicurezza reale e percepita da parte dei cittadini.
In tale quadro, sono stati disposti dei servizi congiunti tra Arma territoriale e Nucleo Ispettorato del Lavoro, con l’ausilio della Compagnia di Intervento Operativo (C.I.O.) del 12° Battaglione “Sicilia”, al fine di accertare le condizioni di sicurezza degli impiegati sui luoghi di lavoro e, in particolare, sono stati effettuati accertamenti all’interno di un ristorante situato nel centro cittadino.
All’interno dell’attività commerciale i Carabinieri hanno trovato 2 lavoratori “in nero” che non erano nemmeno stati sottoposti alla sorveglianza sanitaria, ovvero l’insieme dei controlli sanitari che vengono effettuati da un medico competente all’interno dell’azienda, al fine di accertare l’assenza di controindicazioni al lavoro e prevenire l’insorgenza di malattie professionali. Per questa omissione è prevista la denuncia all’Autorità Giudiziaria e, infatti, i militari hanno deferito a piede libero il titolare, un 50 enne catanese.
Per quanto concerne i lavoratori irregolari, invece, l’uomo è stato sanzionato amministrativamente per 8.400 €, e l’attività è stata sospesa fino a quando l’imprenditore non assumerà regolarmente i dipendenti.
Nell’ambito delle verifiche del rispetto del Codice della Strada, invece, i Carabinieri hanno sanzionato quelle condotte di guida pericolose che mettono a repentaglio la sicurezza di tutti gli utenti della strada e, in tal senso, procedendo al controllo di 27 veicoli e 72 persone, hanno elevato sanzioni per circa 4500 €, sequestrando 5 automobili perché sprovviste della prevista copertura assicurativa. In tale contesto, un 31 enne catanese è stato inoltre denunciato perché, per sottrarsi alla sanzione, visto che è stato sorpreso alla guida intento a parlare al cellulare, ha fornito ai militari false generalità. I Carabinieri, però, sono riusciti ugualmente a risalire alla sua vera identità, perciò oltre alla sanzione per la violazione al codice della strada, dovrà affrontare un processo penale.