Cos’è vedere il massacro di Palermo il 9 maggio ’43 e camminarci dentro e non ci sono più le case e nemmeno le strade e non si vede niente che c’è polvere e fumo dappertutto ma comunque quello che vedi nemmanco si riconosce? Un’occasione unica, a Catania – mercoledì 8 settembre, ore 21 – quella proposta dal Teatro della Città nell’ambito di Catania Summer Fest, per vedere lo spettacolo maggio ’43 dell’attore, regista e drammaturgo palermitano Davide Enia. Scritto nel 2003, lo spettacolo arriva nella città etnea nel nuovissimo allestimento 2020 co-prodotto da Fondazione Sipario Toscana e Accademia Perduta/Romagna Teatri.
In scena, l’autattore, insieme con il musicista Giulio Barocchieri, narra l’atrocità di quei momenti attraverso la trasformazione di storie e aneddoti in teatro purissimo e in un lavoro che trae linfa da una serie di interviste a persone che subirono quei giorni del maggio ‘43, e ne uscirono miracolosamente illese. Dalla loro narrazione e dai frammenti di memoria raccolti principia l’elaborazione drammaturgica, che scompone e intreccia e rielabora queste testimonianze, per poi incastonarle in un’unica storia. “Erano tempi cupi – dice Enia – , in cui necessario era ingegnarsi per riuscire a sopravvivere. Erano tempi atroci, in cui la morte cadeva inattesa dall’alto o dal basso dei mercati neri, che stritolavano con prezzi schizzati alle stelle. Erano tempi malati e bugiardi, tempi cinici e bari. Assomigliano ad oggi”. Un’occasione unica, che assume un valore anche simbolico visto che la data catanese coincide con l’anniversario (il 78esimo) del proclama di Badoglio che sancì la resa dell’Italia agli alleati e il disimpegno dell’Italia dall’alleanza con la Germania nazista.
SPETTACOLO NELL’AMBITO DI CATANIA SUMMERFEST
– Spettacolo a pagamento