Definire drammaüca la situazione di quella che chiamavamo la provincia di Catania ma, forse, sarebbe meglio dire della Sicilia Orientale è probabilmente riduttivo: manca la luce per ore, ogni giorno e di conseguenza l’acqua, l’aeroporto di Catania, dopo l’incendio della notte del 16 Luglio, a distanza di 8 giorni è ancora in pieno caos ed ha generato di riflesso caos a Comiso come a Palermo e seppure, in parte, a livello nazionale.
Eppure ancora oggi non risulta sïa stato chiesto lo stato di calamità naturale.
Intanto le nostre aziende: ristoranti, bar, alberghi, b&b, agenzie di viaggio, camping, negozi di ogni genere vivono momenti terribili fra disdette, mancati arrivi, merci deteriorate, con l’impossibilità di offrire servizi adeguati in una regione che dovrebbe avere nel turismo una risorsa strategica.
leri siamo stati informati che ENEL investirà in Sicilia, per adeguare i servizi, oltre 400 milioni di euro, per altro, pare, non di mezzi propri ma del PNRR, ma la demanda che viene spontanea è: perché hanno atteso che scoppiasse il caos prima di decidere di fare cià che, evidentemente, sapevano di dover fare?
Come Confcommercio invitiamo le aziende a quantificare î danni subite ed a comunicarli ai nostri collaboratori ai numeri: CALI’ CINZIA 338 8635228 – TACCIA ANNA 393 8136807 – VENTURA CLAUDIO 320 9 124946 dal lunedi al venerdi, dalle ore 08.00 aile ore 13.00
sarà nostra cura, una volta individuate le specifiche responsabilità, avviare una azione legale e politica per ottenere il doveroso risarcimento dei danni subiti.
In conclusione, nel rincorrersi di tavoli e tavolini spesso inconcludenti, quando non contraddittori, crediamo di dover ringraziare il Ministro Urso che pare aver compreso i problemi nella loro interezza e complessità, il Sindaco Trantino per la serenità con cui sta affrontando una situazione di cui certo non si può addebitargli alcunchè e l’Assessore Gelsomino per la tempestività con cui sta cercando di affrontare i mille problemi che investono le nostre imprese.
