CATANIA – Il 26 maggio 2023, su disposizione della Procura Distrettuale della Repubblica etnea, la Polizia di Stato di Catania ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura coercitiva, emessa il 24 maggio dal G.I.P. del Tribunale di Catania, nei confronti di un 32enne in relazione ai delitti di resistenza a un pubblico ufficiale, porto di arma comune da sparo e ricettazione della medesima arma.
Le indagini, coordinate da quest’Ufficio ed eseguite dalla locale Squadra Mobile hanno permesso di acquisire, allo stato degli atti e in relazione ad una fase processuale che non ha ancora consentito l’intervento delle Difese, elementi che dimostrerebbero il coinvolgimento dell’indagato nella commissione dei suindicati reati.
Il provvedimento restrittivo compendia gli esiti di attività di indagine avviata a seguito di quanto accaduto nel corso della serata del 17 dicembre 2022, allorquando personale della Questura di Catania, durante un servizio di controllo del territorio, intercettava due persone, a bordo di uno scooter di grossa cilindrata, travisate da scaldacollo e cappucci. Nonostante fosse stato loro intimato di fermarsi, il conducente proseguiva la marcia a velocità sostenuta, poneva in essere una manovra di guida azzardata, collidendo poi con un’autovettura, ed abbandonava quindi poco dopo il mezzo sul quale si trovavano.
Il conseguente sopralluogo permetteva di reperire, nei pressi del mezzo di locomozione abbandonato, un fucile semiautomatico, marca Benelli, calibro 20.
I successivi approfondimenti investigativi svolti dal personale della Sezione reati contro la persona della Squadra Mobile consentivano di risalire all’identità di uno degli individui sfuggiti, identificandolo e di avere contezza del fatto che il fucile abbandonato fosse provento di furto.
Il Giudice per le indagini preliminari, su richiesta del Pubblico Ministero titolare del relativo fascicolo d’indagine, ha quindi disposto per l’uomo l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere; misura poi eseguita, nel corso della mattinata del 26 maggio, con traduzione presso la locale Casa Circondariale, dalla Squadra Mobile.