Dopo 4 mesi il Rabbi Ventura è riuscito a conquistare il cuore delle persone che sono andate a trovarlo in sinagoga, perché finalmente dopo 531 anni dall’Inquisizione che nel 1492 costrinse gli ebrei a lasciare la Sicilia, è stata creata una sinagoga a Catania.
È ubicata al secondo piano del Castello di Leucatia, in locali concessi dal Comune. É l’unica da Napoli in giù. È diventato il luogo di culto della piccola comunità ebraico-catanese, che ha ricevuto la delegazione di Washington con in dono la Torah.
Rabbi Gilberto Ventura è nato a San Paolo, la più grande città del Brasile. È cresciuto in una casa ebraica, influenzato dalle generazioni precedenti. Ha gravitato verso lo yiddishkeit con una preferenza per gli studi ebraici, che alla fine ha portato alla sua ordinazione come rabbino. Quando il rabbino Ventura venne a conoscenza del legame storico ebraico con le origini del Brasile da orgoglioso ebreo, ma anche da orgoglioso brasiliano, il rabbino Ventura intraprese una missione per diffondere questa scoperta di grande impatto con la speranza di creare un’influenza positiva nelle comunità ebraiche. La sua aspirazione era che questa nuova realtà agisse anche per combattere l’antisemitismo ovunque potesse risiedere. Ha iniziato la sua ricerca prima come insegnante nelle scuole ebraiche e poi nel circolo ebraico e nella sinagoga dove lavorava. Il rabbino Ventura venne a conoscenza che milioni di brasiliani sono discendenti dei Conversos (in ebraico Bnei Anusim), discendenti degli ebrei costretti a convertirsi al cristianesimo durante le inquisizioni avvenute nella penisola iberica (oggi Spagna e Portogallo). Questi discendenti delle conversioni forzate erano stati lasciati a sé stessi per oltre 500 anni con poca o nessuna guida. Accettato dalla stragrande maggioranza dei Bnei Anusim brasiliani, il rabbino Ventura è a capo di diverse comunità. Per migliorare e rafforzare queste comunità, il rabbino Ventura compie dozzine di viaggi attraverso la vasta terra del Brasile, dove lui e sua moglie Jackie offrono volontariamente il loro tempo per insegnare la Torah, l’ebraico, le pratiche ebraiche, i valori, la storia ebraica e il sionismo.
Come vedete dopo cinquecento anni anche noi abbiamo avuto la grande fortuna di avere una guida illuminata come il rabbino e sua moglie Jackie che per ora sono andati a fare i loro giri presso le comunità in tutto il mondo. Ma torneranno a settembre per la festa Yom Kippur.
In questi mesi rabbi Ventura ci ha insegnato una fondamentale verità lui che ha imparato a parlare “il suo italiano” in così poco tempo, sia dal vivo che online si fa correggere da tutti e risponde con un sorriso, lui che è orgoglioso di essere ebreo, brasiliano, e anche per il 16% siciliano, lui che conosce perfettamente tre lingue ebraico, portoghese e inglese, lui che a parer nostro è una persona veramente speciale ci fa riflettere su che cosa sia veramente l’umiltà: essere “orgogliosi” di poter imparare sempre ed ascoltare le persone con un sorriso in bocca e con la gioia negli occhi di aver imparato a poter pronunciare bene una parola nuova. Come un bambino che sta imparando a parlare: solo che rabbi in questo modo, non solo si fa ascoltare ma ti costringe a non perdere mai l’attenzione delle cose che dice, perché tu sei l’allievo che sa la lingua ma non ha idea dei contenuti che lui ti sta facendo comprendere. Con la sua aria sorniona, attenta e gentile “conquisterà” il mondo e neanche ce ne accorgeremo.