“Il progetto Sogno N. 1 è nato da un mio desiderio di presentare la musica di Fabrizio De André in chiave sinfonica. Non è raro che un artista del mondo “pop” si riproponga di collaborare con un’orchestra, tuttavia quasi tutti scelgono di aggiungerla ad un organico base di chitarre, basso elettrico, batteria eccetera. Ma non era questo il mio obiettivo. Volevo creare un progetto di Musica Classica. Nessun strumento dal mondo pop. Un organico come sarebbe piaciuto a Puccini, Čajkovskij, Rachmaninov, per dire. Sono cresciuto in un ambiente esclusivamente classico, e da ragazzino quando suonavo il Flauto in orchestra al Conservatorio, ho sempre amato il suono di questa meravigliosa formazione composta da 60 o 70 o più strumenti individuali, che si muovono come un essere umano gigante.” Così il maestro Geoff Westley – direttore d’orchestra, compositore e arrangiatore di chiara fama – inizia il racconto di un’avventura esaltante, culminata nel 2011 qin una prestigiosa registrazione agli Abbey Road Studios con la London Symphony, per essere poi riproposta negli anni con dal vivo con nuove integrazioni.
È in questa visione che il titolo si è ampliato in Sogno n.1 … ed oltre e così approda nell’ambito della stagione di concerti del Teatro Massimo Bellini con due appuntamenti, venerdì 17 maggio ore 20:30 (turno A) e sabato 18 maggio ore 17:30 (turno B). Un autentico evento, un altro fiore all’occhiello di una programmazione che fonde tradizione e innovazione, punta ad variegate fasce di utenza e si rinnova nelle proposte, secondo la linea direttrice della governance guidata dal sovrintendente Giovanni Cultrera di Montesano con una strategia culturale che ha fatto registrare consensi di critica e reiterati sold out.
Sogno N. 1 … ed oltre schiera un cast di eccellenza che non ha bisogno di presentazioni: sul podio lo stesso Geoff Westley; voci soliste Peppe Servillo e Ilaria Pilar Patassini, agli strumenti a fiato Mario Arcari, storico collaboratore di Fabrizio De André. Orchestra e Coro dell’ente lirico etneo, maestro del coro Luigi Petrozziello.
Cresce dunque l’attesa per il tribute a Fabrizio De Andrè, la cui genesi rivive ancora nella narrazione di Geoff Westley: “Avevo stretto da un po’ una profonda amicizia con Mario Arcari, che per anni ha suonato flauti etnici nella band di Fabrizio, sia in studio che dal vivo. E gli ho chiesto se poteva organizzarmi un incontro con Dori Ghezzi che mi permettesse di presentarle la mia idea. Fortunatamente ne è stata subito entusiasta, e assieme alla Sony ha provveduto ai fondi per registrare 10 brani, che sono diventati l’album Sogno N. 1. E ha anche insistito che l’incisione venisse realizzata con la London Symphony Orchestra. Per la scelta delle canzoni, mi ha lasciato invece carta bianca. Non ha voluto imporre i suoi brani preferiti, era curiosa di conoscere la mia scelta … che fortunatamente le è piaciuta”.
Ma quali sono i criteri adottati dal maestro Westley? “Ho fatto la mia selezione puntando piuttosto sull’adattabilità di ogni brano ad un trattamento orchestrale. Non essendo cresciuto in Italia, non avevo idea di quali canzoni fossero le più famose e quali meno. Ho voluto anche re-immaginare gli arrangiamenti. Mi sembrava un po’ inutile trasferire aic c l’arrangiamento originale sugli strumenti orchestrali. Per me era importante inventare qualcosa di nuovo, propriamente orchestrale. Aggiungere un’altra interpretazione. Prendere una frase in origine scritta per la chitarra e farla suonare dal clarinettista, di solito non funziona. C’è bisogno di inventare qualcosa di “clarinettistico”, e così via via in tutta l’orchestra e su tutto il repertorio.”
E ci è riuscito con dedizione e passione. “Ci ho messo quasi tre mesi – confessa – per scrivere le orchestrazioni. E due giorni veloci per registrarle con l’orchestra in studio. Poi la Sony mi ha dato, in versioni digitalizzate, tutte le registrazioni fino al primo disco degli anni ’60, dal quale ho preso la traccia del canto, e con attenzione, frase per frase, l’ho reinserito sulla base orchestrale’.
Dal disco al concerto. “Una volta finito il CD, mi è venuto un altro desiderio. Quello di riprodurre questa musica in concerto. Era troppo bella per lasciarla confinata nella registrazione. Quanto mi avrebbe fatto piacere presentare questo concerto con Fabrizio stesso sul palco, ma purtroppo non è più possibile! Quindi ho parlato con Peppe Servillo e Ilaria Pilar Patassini – i prestigiosi solisti del nostro concerto – e hanno accettato la sfida. Ognuno porta il contributo della sua propria interpretazione. Non è un “Tribute Band”, dove si tratta di assomigliare il più possibile agli originali del repertorio. Sogno N.1 è un sentito omaggio da parte nostra ad un grande artista, immaginando come sarebbe potuto essere se l’indimenticabile Faber fosse ancora tra noi.
Per completare il palco, ci sarà anche il mio carissimo amico Marco – senza il suo aiuto e la sua disponibilità di introdurmi a Dori Ghezzi questo progetto non sarebbe esistito. Grazie a lui, grazie a Dori, e soprattutto … grazie a Fabrizio. Spero che, ovunque sia il suo spirito, gli piaccia il lavoro che a lui abbiamo dedicato. Nel frattempo ho arrangiato altre canzoni che non si trovano sul CD, e questo lavoro continua sempre. Quindi, anche per quelli che conoscono l’incisione, ci saranno un paio di belle sorprese nel concerto live.”