“Dall’inizio dell’anno, in provincia di Catania, sono stati sino a ora circa 350 gli ammonimenti per violenza di genere. È un dato che se da una parte descrive la gravità del fenomeno e l’impegno quotidiano della Polizia di Stato, dall’altro ci dice quanto sia ancora lunga la strada da fare per realizzare quel salto culturale che tutti auspichiamo”. A dirlo è stato il questore di Catania, Giuseppe Bellassai, aprendo il convegno dal titolo ‘Violenza di genere. Dinamiche psicologiche sociali e buone prassi’, organizzato dall’Azienda sanitaria provinciale etnea in vista della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne .
“L’impegno dell’Asp di Catania – ha aggiunto il direttore sanitario dell’Asp di Catania, Antonino Rapisarda – si rivolge al consolidamento della rete territoriale antiviolenza, per garantire assistenza e supporto alle donne vittime di violenza. Per prevenire e contrastare questo fenomeno, però, è indispensabile, prima di tutto, combatterne le radici culturali. Un impegno che ci vede in prima linea insieme a tutte le altre Istituzioni territoriali”. L’importanza della prevenzione è stata sottolineata anche da Marisa Scavo, procuratore aggiunto presso la Procura di Catania e coordinatore del Gruppo contrasto alla violenza. “Allo stato attuale – ha detto – abbiamo una normativa abbastanza adeguata. Si deve intervenire moltissimo, però, sulla prevenzione e sul cambiamento culturale. Se non si promuove, tra le nuove generazioni, una idea di relazione affettiva basata sul rispetto continueremo purtroppo ad avere ulteriori fenomeni di violenza di genere che potrebbero culminare in fatti più gravi”.