Messina, 26 ago. – È iniziata presso la camera mortuaria del Policlinico di Messina l’autopsia sui resti del piccolo Gioele, il Bambino di 4 anni ritrovato nelle campagne di Caronia (Messina) lo scorso 19 agosto. All’esame autoptico partecipa la task force di periti nominati dal Procuratore di Patti (Messina) Angelo Vittorio Cavallo. Sono stati nominati, in particolare, Daniela Sapienza, professore associato di Medicina Legale presso l’università di Messina e medico legale, Elvira Ventura Spagnolo il medico legale, che ha già eseguito l’autopsia sul cadavere di Viviana Parisi, Stefano Vanin, professore associato di zoologia presso l’università di Genova, entomologo. E ancora, Rosario Fico, responsabile del Centro di Referenza Nazionale per la Medicina Forense Veterinaria, in servizio presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana “Aleandri”,zoologo, esperto in materia di segni e tracce animali impresse sui corpi, Rita Lorenzini, in servizio presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana “Aleandri” – Laboratorio diDiagnostica Molecolare Forense, zoologa e genetista esperta in materia di fauna selvatica e non ma anche Roberta Somma, presso l’università di Messina, geologa forense, esperta nell’analisi di terreni e resti umani in essi conservati.
Ci sono anche Daniele Mondello, il papà di Gioele, Letterio Mondello, il nonno del bambino, e Mariella Mondello, sorella di Daniele, davanti all’obitorio del Policlinico di Messina dove è in corso l’autopsia sul corpicino di Gioele. Daniele Mondello cammina davanti alla camera mortuaria del Policlinico.
Prima dell’autopsia è stata eseguita la tac sui resti del piccolo Gioele. Nei boschi sono stati ritrovati solo parti del corpicino del bambino, tra cui il tronco, un femore e il teschio. Subito dopo inizierà l’autopsia sul cadaverino.
“Il miasma oggi è ancora presente nell’aria. Mi chiedo come sia possibile come nessuno, non solo di coloro che si sono adoperati per le ricerche, ma anche degli abitanti del luogo, non abbia percepito questo cattivo odore. Eppure è una zona con una certa densità abitativa”. Lo ha detto l’avvocato Claudio Mondello, cugino e legale di Daniele Mondello, padre di Giole che ieri sera ha partecipato al sopralluogo nelle zone in cui sono stati trovati i corpi di Viviana Parisi e Del figlio Gioele di 4 anni. “Per esempio – dice – anche il cadavere di Viviana era a 15/20 metri da una proprietà recintata”. “E’ impossibile che nessuno abbia visto, anzi sentito, niente”, aggiunge. Poi ricorda che il corpo del Bambino “è stato verosimilmente trascinato” nel luogo dove poi è stato ritrovato. “Non sappiamo la posizione originaria” su dove il piccolo è morto. Parlando poi della ipotesi di omicidio-suicidio, il legale spiega: “La presunzione di innocenza nel nostro ordinamento deve valere per tutti- dice – non è che un individuo muore e gli affibbiano un omicidio. Se ci sono elementi va bene , altrimenti no. E non so se ci saranno mai questi elementi e io ne dubito”.
(Adnkronos)