MESSINA – La Sala dell’Accademia Peloritana, in occasione del XXXII° anniversario della strage di via d’Amelio, ha ospitato un incontro intitolato “Un breve ricordo di Paolo Borsellino”.
All’evento, dopo i saluti e l’introduzione della Prorettore Vicario, prof. Giuseppe Giordano, hanno preso la parola la dott.ssa Francesca Bonanzinga, Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati di Messina, la prof.ssa Rossella Merlino, Ricercatrice universitaria di Storia contemporanea, e l’avv. Giovanni Arena, Vicepresidente dell’Ordine degli Avvocati di Messina. Erano presenti, inoltre, docenti dell’Ateneo peloritano, autorità civili e militari.
“Desidero ringraziare – ha detto il prof. Giordano – tutte le autorità presenti e, in particolare, l’Associazione Nazionale Magistrati di Messina e l’Ordine degli Avvocati di Messina per aver fattivamente collaborato assieme all’Università per l’organizzazione di questa iniziativa. La conservazione della memoria legata ad eventi di rilevanza nazionale come quello della strage di via D’Amelio è uno degli scopi primari di UniMe che, con la creazione del Centro Studi sulle Mafie, ha voluto ancor di più manifestare l’importanza della formazione di una coscienza civile capace di riconoscere e stigmatizzare il fenomeno mafioso. I valori che Paolo Borsellino, insieme anche ai membri della sua scorta, ha incarnato sono importantissimi. Abbiamo il dovere morale di coltivarli intimamente e di ricordarli in modo corale, focalizzando l’agire esemplare che ci hanno donato tutte le vittime di mafia per interiorizzarlo e farlo nostro nella quotidianità”.
La dott.ssa Bonanzinga ha posto l’accento sulle parole del giudice Borsellino nei 57 giorni che hanno separato le Stragi di Capaci e di Via d’Amelio ed ha sottolineato quanto sia il magistrato che la sua scorta siano stati consapevoli del loro destino, senza mai sottrarsi al proprio dovere morale per amore di Palermo e della Sicilia tutta.
La prof.ssa Merlino si è, invece, soffermata sull’impatto generato dall’impegno dei giudici Falcone e Borsellino sull’opinione pubblica, ma anche sull’esposizione dell’attività mafiosa. Traendo spunto da uno stralcio dell’ultima lettera di Paolo Borsellino in risposta ad un liceo padovano, iniziata la mattina in cui perse la vita e mai conclusa, è stata rimarcata la fiducia del magistrato nei confronti dei giovani e delle future generazioni di siciliani maggiormente consapevoli di ciò che rappresenta la mafia.
L’avv. Arena ha, infine, lodato la propensione all’operosità del giudice Borsellino che, come evinto da documenti, testimonianze e cronache giornalistiche, ha preferito i fatti alle parole a costo della vita. L’auspicio è che un moto di concretezza possa finalmente condurci alla piena verità sulla strage di via d’Amelio, dipanando tutte le nubi che ancora persistono nel tempo nonostante i processi che hanno riguardato una delle pagine più nefaste della storia italiana.
Anche quest’anno, inoltre, l’Associazione Universitaria “Atreju-La Compagnia degli Studenti” ha deposto una corona di fiori dinanzi all’Albero Borsellino o Albero della Legalità di Piazza Pugliatti, piantato il 19 luglio 2007 a cura della stessa Associazione Universitaria. Sotto di esso campeggia anche un piccolo monumento con incisa la celebre frase di Paolo Borsellino sul rapporto tra la gioventù e la mafia: “Se la gioventù le negherà il consenso anche l’onnipotente misteriosa mafia svanirà come un incubo”.
Erano presenti, tra gli altri, il Prorettore Vicario, prof. Giuseppe Giordano, il Presidente del Centro Studi sulle Mafie dell’Università di Messina, prof. Giovanni Moschella, l’avv. Alessandra Calafiore, Assessore alle Politiche Sociali del Comune Messina, l’avv. Paolo Vermiglio, Presidente Ordine degli Avvocati di Messina e numerose autorità civili e militari.