La voglia di stare sul palco è ancora tanta: “Vasco ha detto ‘morirò sul palco’? L’ho detto prima io! -scherza Zucchero- Io voglio fare musica dal vivo. I dischi mi piacciono, ma amo il live perché è cotto e mangiato. Vedi gente, giri il mondo, ti senti vivo. Sarà la parte più importante del mio proseguo. Certo, bisogna vedere come reggo, faccio in media 150 concerti a tour”. E sui colleghi che annunciano sempre più spesso addii dalle scene anticipati, non ha mezzi termini: “Come fai a dirlo con così tanto anticipo? Io se smetto smetto, il giorno dopo non mi vedi più -scandisce- È un impegno che al momento non mi sento di prendere”.
Altri nomi che lo affiancheranno nel tour oltre a Savoretti ci saranno, ma “amo le sorprese e non mi piace annunciarli prima. Mi piacerebbe Mark Knopler, se fosse libero, così come Cat Stevens”, ammette Zucchero. Anche nelle cinque tappe italiane del l’Overdose World Wild Tour (che toccherà dal 23 giugno al 4 luglio Udine, Bologna, Messina, Pescara e Milano), annunciate come eventi speciali ciascuno diverso dall’altro, ci saranno degli ospiti, che però l’artista non rivela.
E sullo stato della musica nel nostro Paese, dice: “Dal punto di vista musicale e della proposta degli artisti l’Italia è in un momento che mi sembra favorevole. Non ci sono artisti svizzeri, francesi, olandesi, austriaci che hanno l’accesso a mercati come i Maneskin. Ce ne sono tanti, che hanno idee fresche”. Per finire, Zucchero rivela di stare lavorando ad un disco nuovo, sul quale mantiene però il più stretto riserbo. “Sto preparando un disco, sì”, dice. Contratto dunque rinnovato con Universal? “Non potevano lasciarmi andare”.