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Assemblea lavoratori Amg Energia, ‘no privatizzazione, si approvi proroga tecnica’

Assemblea straordinaria in corso dei lavoratori della pubblica illuminazione di Amg Energia, nella sede di via Tiro a Segno, a Palermo. Quattro ore di assemblea indetta da Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil per consentire ai lavoratori, che stamattina si sono fermati, di “esprimere dissenso rispetto alle politiche dell’amministrazione comunale” e di ascoltare le comunicazioni in proposito dei vertici aziendali. L’assemblea si sta svolgendo nei locali del centro direzionale. “L’agitazione è palpabile – spiegano le parti sociali -. I lavoratori esprimono preoccupazione perché il 3 dicembre scadrà il contratto di servizio, che dopo due volte non è più prorogabile”. Per dare il via alla proroga tecnica, occorre che entro domani la Giunta comunale approvi la bozza di contratto di servizio, nelle more dell’approvazione del Consiglio comunale. Altrimenti da lunedì l’azienda senza contratto si fermerà completamente.

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Ma non è solo questo. Ci sono una serie di elementi su cui le organizzazioni sindacali di categoria di Cgil, Cisl e Uil vogliono vederci chiaro, anche rispetto al contrasto in atto tra i vertici aziendali e il Comune, che “intende confermare nel nuovo contratto il budget di 8 milioni di euro, ma attribuendo un carico di servizi in più rispetto ai precedenti, con alcune clausole capestro che – è il timore che esprimono i segretari di Filctem, Femca e Uiltec, – rischiano di stritolare l’azienda e riportarla in negativo, presupposto per dire che l’azienda non funziona e affidarla ai privati”. “Noi chiediamo che la Giunta sani immediatamente, dal punto di vista formale, il vulnus – dicono i segretari generali di Filctem Cgil Palermo, Femca Cisl Palermo Trapani e Uiltec Uil, Calogero Guzzetta, Andrea Perrone e Maurizio Terrani – e approvi la bozza di contratto per dare serenità ai lavoratori, che così dal 4 dicembre potranno continuare a lavorare”. Contestualmente i sindacati chiedono di essere coinvolti per “dire la nostra rispetto a un contratto di servizio secondo noi inadeguato, che non risponde ai bisogni della cittadinanza e non garantisce una seria programmazione futura dell’azienda, sia perché il budget previsto è insufficiente sia perché i servizi richiesti sono eccessivi rispetto alla consistenza del bando”.

 

 

 

 

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