Palermo, 21 set. – Nuovo vertice oggi pomeriggio in prefettura a Palermo per monitorare e programmare gli interventi dopo il focolaio di coronavirus scoppiato nella Missione Speranza e Carità di Biagio Conte, le cui quattro sedi operative sono state dichiarate ‘zona rossa’ dal governatore siciliano Nello Musumeci. Attualmente le quattro strutture ospitano circa 450 persone, compresi i volontari e i missionari, e per tutti è in corso lo screening di positività a Covid-19 a cura dell’Azienda sanitaria provinciale, reso però complesso anche dal fatto che alcuni degli ospiti sono persone con pregresse patologie invalidanti e psichiche. Il numero totale dei positivi è attualmente di circa 100 persone, fra cui anche alcuni missionari.
Ieri il prefetto di Palermo, Giuseppe Forlani, ha convocato una riunione in prefettura con tutti i soggetti istituzionali e associativi coinvolti nella situazione di emergenza sanitaria. La struttura che presenta al momento reali criticità logistiche è quella di via Decollati, nella quale sono complessivamente presenti circa 300 persone. In ciascuna struttura l’Asp ha garantito la presenza di una Usca (Unità speciale di continuità assistenziale), mentre il Comune ha inviato dei mediatori culturali. Sempre Palazzo delle Aquile, in collaborazione con la Protezione civile e la Caritas, assicura la fornitura dei pasti, oltre che di altri beni primari e secondari. In ciascuna delle quattro sedi della missione è stato creato un presidio logistico-sanitario permanente composto da Asp e Comune, cui si affiancano gli operatori sanitari di Medici senza frontiere e i mediatori culturali, le forze dell’ordine presidiano gli accessi. Mentre prosegue a ritmo serrato lo screening di tutti gli ospiti, si lavora all’ipotesi di creare all’interno degli spazi della Missione delle aree separate dalle altre che favoriscano il mantenimento del distanziamento sociale.
(Adnkronos Salute)