Si rinnova il movimento Donne Impresa Confartigianato Palermo. Maria Grazia Bonsignore è stata riconfermata alla guida del gruppo che vede anche delle new entry nel direttivo. Nel ruolo di vice presidenti, Simona Elia (già presidente della categoria orafi) e Vincenza Scala (già presidente dei panificatori). Come consiglieri, Flavia Pinello (presidente categoria moda e del Mythos, il distretto regionale del fashion), Romina Pecora e Lucia La Duca.
Maria Grazia Bonsignore, che è anche presidente dell’associazione degli artigiani, guiderà così nuovamente un movimento che negli anni ha portato a una stretta collaborazione tra tutte le donne di Confartigianato Palermo. Un mondo trasversale, che tocca tutti i settori produttivi. “La mia presidenza – spiega orgogliosa la Bonsignore – è una delle esperienze più gratificanti e importanti. Abbiamo sempre lavorato tutte insieme con la caparbietà e con la forza che contraddistingue le donne. Ci siamo intestate progetti e battaglie, lavorando sempre in sinergia e tutte con l’obiettivo di rafforzare la nostra associazione e le nostre imprese al femminile”.
La riunione per l’elezione del direttivo si è svolta nei locali di Confartigianato Palermo ma ha avuto anche dei contributi via web. Da sottolineare l’intervento di Rosa Gentile, la delegata nazionale ai movimenti di Confartigianato. “È stato per noi un intervento importante – aggiunge Maria Grazia Bonsignore – perché avere la presenza della confederazione rafforza ancora di più il nostro percorso. Rosa Gentile ci ha ricordato l’importanza del sistema pensando anche alle future generazioni, ricordando l’importanza che le donne si siedano ai tavoli giusti per portare avanti proposte e progetti senza mai dimenticare la nostra appartenenza al mondo dell’artigianato”.
Far parte del movimento Donne impresa significa aver voce per presentare alla politica le proprie istanze, per accesso al credito dedicato, per il welfare, per sollecitare politiche di parità di genere o di sostenibilità, in un continuo flusso di buone pratiche che dai territori raggiungono il governo di Roma e viceversa.