Palermo, 1 feb. – Hanno dichiarato un fatturato dieci volte inferiore a quello effettivo per beneficiare dei contributi a fondo perduto per l’emergenza Covid-19. Su delega della Procura i finanzieri del Comando provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a due decreti di sequestro preventivo d’urgenza, già oggetto di convalida da parte del gip, per complessivi 89.756 euro, quali contributi a fondo perduto erogati dallo Stato per sostenere le imprese in difficoltà, a causa dell’emergenza pandemica.
Il provvedimento ha colpito un 30enne e un 33enne, titolari di due distributori stradali di carburante a Palermo, denunciati per il reato indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. L’attività eseguita dai militari del Nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo – II Gruppo tutela entrate si inquadra nell’ambito dell’intensificazione dei controlli, disposta dal Comando generale delCorpo, volti a contrastare i comportamenti illeciti e i tentativi di speculazione sulle misure di ristoro stanziate per sostenere gli imprenditori colpiti dalla crisi economica causata dall’emergenza epidemiologica in atto.
In particolare, per accedere al contributo a fondo perduto introdotto dal decreto rilancio gli imprenditori dovevano presentare, in via telematica, un’istanza all’Agenzia delle Entrate, con l’indicazione della sussistenza di alcuni requisiti, tra i quali quello di aver conseguito, nel 2019, ricavi inferiori a 5 milioni di euro. I controlli effettuati hanno dimostrato come gli indagati avessero indicato nell’istanza presentata un fatturato di circa 10 volte inferiore rispetto a quello effettivo. Un escamotage che ha consentito loro di percepire al 33enne un contributo di 55.414 euro assolutamente non dovuto e al 30enne di ottenere un sussidio superiore di 34.342 euro rispetto a quello in realtà spettante.
(Adnkronos)