Palermo, 2 nov. – “La gravità dei fatti accertati e la loro reiterazione nel tempo ha consentito di cristallizzare un quadro di marcata e diffusa illegalità, posta in essere attraverso allontanamenti di diverse ore dal luogo di lavoro con l’obiettivo di svolgere faccende di carattere strettamente personale”.
A dirlo sono gli investigatori della Polizia che hanno dato esecuzione alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione presso gli uffici di polizia giudiziaria nei confronti di 47 persone collegate a vario titolo alla Foss e accusati a vario titolo di truffa aggravata in concorso in danno della Regione siciliana.
Furbetti del cartellino alla Fondazione orchestra sinfonica siciliana. Personale della Digos di Palermo, a conclusione di un’articolata attività investigativa coordinata dalla locale Procura, ha eseguito a Palermo e nella provincia un’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale con obbligo di presentazione presso gli uffici di polizia giudiziaria nei confronti di 47 persone collegate a vario titolo alla Foss. Il provvedimento è stato emesso dal gip per truffa aggravata in concorso in danno della Regione siciliana.
Nello specifico, i provvedimenti coinvolgono 30 ex Pip appartenenti albacino ‘Emergenza Palermo’, assegnati dal dipartimento regionale del Lavoro alla Foss, con mansioni di pulizia, manovalanza, giardinaggio, servizio di maschera in sala, centralino e portineria. La misura, inoltre, sarà estesa a 16 dipendenti della Fondazione orchestra sinfonica siciliana, addetti all’area amministrativa, tecnica e alla direzione artistica e nei confronti del figlio di un dipendente della Fondazione, che si è reso responsabile della beggiatura fraudolenta in favore del proprio genitore.
Le indagini svolte a febbraio, marzo e aprile del 2019, con servizi tecnici di video ripresa, servizi di osservazione e pedinamento, ha consentito di mettere in luce, anche nei confronti dei dipendenti della Foss appartenenti al ruolo amministrativo e al ruolo dei professori d’orchestra, “una complessa rete di relazioni e di complicità” finalizzata alla truffa aggravata in danno dello Stato. “In alcuni casi si è accertato che la beggiatura è stata effettuata direttamente dagli interessati, i quali, dopo aver timbrato l’ingresso in teatro, successivamente si allontanavano arbitrariamente omettendo di registrare l’uscita”, spiegano gli investigatori.
(Adnkronos)