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Procuratore di Palermo Maurizio de Lucia, “Cosa nostra non è sconfitta”

Messina Denaro: duro intervento del Procuratore di Palermo, "stop speculazioni su arresto, indagine impeccabile"

“I segnali che vengono da tutte le indagini vanno in una precisa direzione, cioè che la mafia non è sconfitta”. Lo ha ribadito il procuratore di Palermo , Maurizio de Lucia, intervenendo all’inaugurazione dell’anno giudiziario del distretto di Corte d’appello di Palermo, in corso al palazzo di giustizia. “Attenzione quindi, è il momento di incrementare gli sforzi per la sconfitta di cosa nostra. Ringrazio tutte le forze di polizia, ma oggi ho il dovere di rivolgermi a tutte le donne e gli uomini del Ros per il risultato storico del 16 gennaio che ha portato alla cattura del boss Matteo Messina Denaro”.

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“Parleremo poco e lavoreremo tanto”, così il Procuratore della Repubblica di Palermo Maurizio de Lucia, nel suo intervento all’inaugurazione dell’anno giudiziario cita parole del vice Presidente del Csm Fabio Pinelli. Parole pronunciate dal vicepresidente giovedì in Cassazione alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, alla presenza del Presidente della Repubblica e delle più alte cariche dello Stato.

 

“Basta con le speculazioni sull’arresto di Matteo Messina Denaro”. L’indagine per l’arresto del boss “è stata impeccabile” ed è stata “svolta con strumenti tecnici più aggiornati e con criteri di legalità, totalmente trasparenti. Non c’è un solo elemento di fatto che possa contraddire quanto custodito negli atti dell’inchiesta che verrà integralmente reso pubblico. Negli atti ci sono i fatti che sono duri da contrastare con le semplici diceria. Certo, tutte le opinioni sono rispettabili anche di chi dice che la terra è piatta però poi i fatti si devono confrontare e le opinioni sono destinate alla sconfitta”. Lo ha detto il Procuratore di Palermo, Maurizio de Lucia intervenendo all’inaugurazione dell’anno giudiziario di Palermo.

“Ho sentito dal primo momento in cui è stato realizzato un risultati che ha onorato l’Italia – dice de Lucia interrotto più volte dagli applausi spontanei in aula magna – una serie di voci che sono cominciate pochi minuti dopo la diffusione della notizia della cattura del latitante. Non c’è stato neppure il tempo di dire quanto sono state brave le forze di polizia, e quanto è stato duro il loro lavoro, per sentire ombre su questa attività investigativa”.

“Ciascuno può commentare come vuole e fare le speculazioni intellettuali che ritiene ma queste speculazioni si devono fermare davanti all’evidenza dei fatti”, dice. “Non dobbiamo spiegare le cose prima di fare i processi – aggiunge – prima dobbiamo fare i processi e poi la gente potrà dire e giudicare su quanto è effettivamente avvenuto la mattina del 16 gennaio”.

“A tutto lo Stato va riconosciuto questo successo, ai Carabinieri, ma anche alla Polizia, alla Guardia di finanza. E’ un successo che lo Stato ha il dovere di rivendicare e io, nella mia qualità di responsabile di capo delle indagini, ho il dovere di affermare la qualità assoluta senza speculazioni di nessun tipo”, afferma ancora Maurizio de Lucia. “I magistrati del mio ufficio – prosegue de Lucia – continueranno ad utilizzare solo il metodo della ricerca dei fatti nell’esecuzione del loro compito fondamentale: accertare i reati e fare condannare i responsabili. Ci interessa solo questo, accertare la responsabilità degli indagati”.

 

“Aumentano i reati di criminalità comune e, in particolare, le rapine. Nella zona del centro storico di Palermo ci sono stati centinaia di reati contro il patrimonio realizzati da bande criminali composte anche da minorenni, a volte in stato di astinenza. Le forze dell’ordine sono impegnate in modo diuturno in tale contrasto e di ciò occorre dare loro doveroso ringraziamento. Ma lo sforzo titanico dovrà proseguire perché le piazze di smercio del crack sono diventate un’emergenza di proporzioni ingenti che rischia di annientare il nostro futuro generazionale e i soggetti più deboli”. Così Lia Sava, procuratore generale di Palermo, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.

“Cosa Nostra in tutto il distretto sfrutta abilmente i subappalti per la realizzazione dei suoi obiettivi. La semplificazione di certi meccanismi del sistema degli appalti ci è richiesta dall’Europa, ma dobbiamo fare i conti, e dirlo ancora una volta con estrema franchezza, con le nostre peculiarità criminali. Auspichiamo tutti una economia forte che veleggi verso i mercati mondiali, ma vogliamo che sia una economia veramente libera, che non debba pagare tributi al crimine organizzato”. Così Lia Sava, procuratore generale di Palermo, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario del capoluogo siciliano.

 

“Gli Uffici del Distretto di Palermo hanno rappresentato nel tempo, e continuano a rappresentare oggi, un punto di riferimento per tutti coloro che sono impegnati, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze e delle proprie funzioni, nella lotta alla criminalità organizzata di stampo mafioso”. Così il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli, neo vicepresidente del Csm alll’inaugurazione dell’anno giudiziario di Palermo.

“Una lotta che si dispiega non solo nel contrasto ai metodi predatori e violenti del fenomeno mafioso, ma che si estende anche alle nuove dimensioni in cui l’anti-Stato manifesta le sue potenzialità criminogene, dai fenomeni strictu sensu corruttivi a quelli lato sensu di “inquinamento” delle dinamiche economico-finanziarie e produttive”, dice.

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