Roma, 26 gen. (Adnkronos) – Con un concerto di musica da camera che rende omaggio alla Giornata della Memoria si apre giovedì 27 gennaio alle 20.30 in Sala grande la Stagione 2022 dei Concerti del Teatro Massimo con un programma di musiche di Alfred Schnittke, Max Bruch, Ciprian Porumbescu, Fritz Kreisler, Jacob Gade e della tradizione klezmer. Al pianoforte e alla fisarmonica il direttore musicale Omer Meir Wellber che ha chiamato ad affiancarlo la spalla dell’Orchestra del Teatro Massimo, Silviu Dima, al violino, e il grande violoncellista Jan Vogler, solista d’eccezione la cui carriera si è incrociata con quella delle più importanti orchestre e dei più importanti direttori di oggi e che vanta numerose composizioni composte espressamente per lui da artisti contemporanei. Interviene con una performance il Corpo di ballo del Teatro Massimo diretto da Davide Bombana.
Il concerto è un omaggio alla grande e rigogliosa tradizione musicale che rischiò di essere spazzata via dal nazismo in quella vasta area geografica che si estende dalla Germania alla Russia, dalla Danimarca alla Romania, zone tra le più duramente colpite dagli orrori della guerra e della persecuzione contro ebrei, omosessuali, oppositori politici, minoranze.
Tra le pagine più toccanti del concerto, il Trio composto nel 1985 nei due movimenti Moderato e Allegro di Alfred Schnittke, uno dei massimi compositori russi della seconda metà del Novecento e a seguire la Klezmer suite. Ma anche ‘Kol Nidrei’ op. 47, l’ Adagio su melodie ebraiche per violoncello, con orchestra e arpa, scritto nel 1880 da Max Bruch e ispirato dalla dichiarazione con cui si apre il servizio serale in occasione di Yom Kippur, che costò a Bruch, pur non essendo di origini ebraiche, la condanna nazista che colpì tutti gli autori anche solo sospettati di essere ebrei.
Le sue composizioni, in particolare Kol Nidrei, sparirono dalle sale da concerto del terzo Reich. A chiudere il concerto: il Tango Jalousiedel compositore danese Jacob Gade, scritto nel 1925 come accompagnamento per il film muto (‘Don Q son of Zorro’, con Douglas Fairbanks e Mary Astor) e divenuto immediatamente un successo planetario, poi ripreso in decine e decine di altre pellicole di ogni genere.