Il volume “Leontinoi. Indagini presso le fortificazioni settentrionali (2009-2016). Lo scavo” di Marco Camera, archeologo dell’Università di Catania, e Massimo Frasca, già direttore della Scuola di specializzazione di Beni archeologici di Siracusa dello stesso ateneo, verrà presentato venerdì 11 novembre, alle 17, a Palazzo Beneventano di Lentini (Siracusa).
L’iniziativa, promossa dal Parco archeologico di Leontinoi e Megara con la collaborazione del Comune di Lentini e della sede locale dell’Archeoclub d’Italia, sarà un’occasione per fare il punto sui risultati delle attività di scavo condotte nel sito di Leontinoi nell’ambito delle attività finalizzate alla fruizione delle aree demaniali di pertinenza e con la ripresa sistematica delle ricerche archeologiche nel territorio urbano dell’antica colonia greca.
«La produzione scientifica realizzata sulla base delle campagne di scavo attive su tutto il territorio regionale (solo quest’anno 76) – sottolinea il dirigente generale del dipartimento dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Franco Fazio – ci consente di avere uno sguardo dinamico sulla Sicilia antica. La pubblicazione realizzata dal Parco archeologico di Leontinoi e Megara con il preziosissimo contributo dell’Università di Catania è uno strumento molto importante di conoscenza e divulgazione che consente alla comunità scientifica di condividere i progressi nella ricerca storica e alla popolazione di acquisire sempre maggiore consapevolezza del proprio passato».
Il volume, realizzato dall’Ateneo catanese nell’ambito delle monografie della rivista “Cronache di Archeologia”, include anche i contributi di specialisti tra cui Paolo Amato, Simona Arrabito, Giuseppe Guzzetta ed Erica Platania.
A presentare il volume saranno Lorenzo Guzzardi, direttore del Parco archeologico, e Maria Musumeci, già direttrice del Polo regionale di Siracusa per i siti e i musei archeologici. Saranno presenti anche il sindaco di Lentini, Rosario Lo Faro, e il presidente dell’Archeoclub di Lentini, Filadelfio Inserra.
Per il direttore Guzzardi «l’auspicio, formulato dall’archeologo Giovanni Rizza negli anni ‘50 dello secolo scorso, di riuscire a tutelare il patrimonio archeologico della città antica nella sua interezza è oggi una realtà. L’ampliamento dell’area di scavo e l’esplorazione archeologica delle fortificazioni settentrionali allo sbocco della valle San Mauro trovano conferma nei recenti rinvenimenti nella testata nord di Colle San Mauro dove il Parco, congiuntamente con l’Università “Tor Vergata” di Roma, ha avviato nuovi scavi i cui risultati vanno a integrare i dati raccolti nelle indagini appena pubblicate dall’Università di Catania».