SIRACUSA – Pubblicano su Facebook il video di una corsa clandestina di cavalli e i carabinieri denunciano gli organizzatori e i partecipanti. Lo scorso 9 novembre lungo la statale 124 nel tratto compreso tra i comuni di Noto e Palazzolo Acreide, nel Siracusano, si è disputata una corsa clandestina tra due cavalli di due distinte scuderie. Organizzatori e partecipanti hanno invaso, con decine di motoveicoli, l’intero asse viario per consentire ai due calessi di correre lungo la carreggiata. Durante le concitate fasi della gara si è verificato anche un incidente stradale, quando uno scooter con a bordo tre si è scontrato con un’altra moto. Nell’impatto due persone sono rimaste ferite.
La gara è stata postata su Facebook e così insieme ai like per tutti è scattata la denuncia da parte dei carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Noto che, proprio grazie alle immagini hanno identificato con certezza 8 persone. Per tutti è scattata la denuncia per maltrattamenti di animali e competizione non autorizzata. I carabinieri della Stazione di Rosolini, Comune dal quale proviene la maggior parte degli indagati, stanno raccogliendo, insieme ai colleghi delle stazioni di Avola e Noto, altre fonti di prova a carico degli attuali indagati e di altre persone in fase di identificazione, che verranno anche sanzionate amministrativamente per aver violato gli obblighi derivanti dalla normativa in materia di contrasto alla diffusione del Covid-19.
Gli investigatori dell’Arma sono inoltre riusciti a risalire a entrambe le scuderie a cui appartengono i due cavalli impegnati nella corsa. Anche se al momento solo uno dei due animali è stato rintracciato e sequestrato, insieme al calesse con cui aveva corso, fantini e proprietari degli animali sono stati denunciati per maltrattamenti di animali e competizione non autorizzata. “Quello delle corse clandestine di cavalli è un fenomeno tristemente diffuso nella provincia – spiegano gli investigatori -. Le gare, organizzate in totale riservatezza attraverso messaggi in gruppi privati WhatsApp o Telegram, vengono organizzate alle prime luci dell’alba in strade poco trafficate e si svolgono nell’arco di pochi minuti, in totale disprezzo delle norme del codice della strada e del codice penale, finché i partecipanti si dileguano velocemente, anche attraverso i campi, per sfuggire all’intervento delle forze dell’ordine. I partecipanti scommettono tra loro cifre considerevoli, che arrivano anche a 10.000 euro e per vincere spesso i cavalli vengono dopati e maltrattati”. Dalle prime indagini sembra che anche la gara in questione rientrasse nella tipologia appena descritta e che dietro ci fossero importanti scommesse. Le indagini proseguono e sono in corso accertamenti sulle scuderie del territorio, per verificare anche insieme al personale dell’Azienda sanitaria provinciale lo stato di salute degli animali.
(Adnkronos)