Il Natale e Capodanno sono le feste più sentite, amate e attese dell’anno, sono diventate qualcosa di molto diverso rispetto a quel periodo davvero magico di quando eravamo bambini. Ma anche per i bambini di oggi che hanno già tutto quello che possono desiderare…e di questo parliamo. Il Natale è la festa del mancato desiderio: per esempio il desiderio di divertirsi quante volte succede? Desiderio di ricevere i regali giusti? Se ci danno i soldi ce lo compriamo noi! Desiderio di fare i regali giusti? Quasi mai! Desiderio di festeggiare con le persone che ci piacciono? Se siete fortunati e amate i vostri parenti, cioè quasi mai! Desiderio di cibo e alcool? Poi si ingrassa ma almeno l’alcool ci rende i parenti sopportabili! È tutto uno stress: tra regali da comprare, auguri da inviare, parenti da andare a trovare e cenoni da organizzare, più che una festa sembra un lavoro, un impegno a tempo pieno che comincia a occupare gran parte delle nostre energie fisiche e mentali fin dall’ 8 dicembre data magica in cui si aprono i tavoli da gioco. Il Natale di fatto è solo una festa consumistica: possiamo dare la colpa alla tradizione, fatta di abitudini che magari non abbiamo mai sentito nostre, che avremmo cercato di fuggire per poi magari sentirci in colpa… e aumentare lo stress! Ci ricordiamo che il Natale è una festività religiosa? Tutta la nostra energia viene allora concentrata nell’organizzare cene tra persone (soprattutto si dice siano parenti) che vediamo sì e no una volta l’anno, e di cui non conosciamo neppure troppo bene i gusti, anche in tema di regali.
Se il regalo esprime affetto, che senso ha farlo per dovere? Decidiamo di fare regali a chi davvero desideriamo farne. Ecco la sola regola giusta per eliminare lo stress di Natale: spezzare le abitudini e fare ciò che si sente davvero. E poi ci sono i viaggi le code infinite i cattivi servizi e l’immancabile delusione del cenone di fine anno: come se ogni capodanno dovesse succedere qualcosa di meraviglioso che poi non si verifica mai. Ma vediamo quale “metodo” adottare secondo la psicologia funzionale, di cui il prof. Rispoli è fondatore, per fronteggiare lo “stress natalizio”: “La Psicologia Funzionale ci viene in aiuto, suggerendoci di non dimenticare alcuni Funzionamenti che sono fondamentali in questo caso: Progettare bene il tutto in tutti i passi necessari; Progettare è piacevole ed è anche estremamente utile per non avere brutte sorprese Altro Funzionamento importante è quello della Calma: ed esistono vere e proprie Tecniche (o Esercizi se li vogliamo chiamare così) che possono aiutare la nostra Calma nei momenti difficili, quali, ad esempio, la Respirazione diaframmatica spontanea profonda”.
È chiaro che lo stress natalizio è soltanto la punta dell’iceberg perché se la nostra mancanza di forza, di motivazione e di desiderio persiste anche dopo le feste allora sarebbe il caso di iniziare un percorso di cura.
Diversamente se siete irrimediabilmente “malati” di stress soltanto a Natale e Capodanno fatevene una ragione non siete soli: anzi vi dirò di più i “veri sani” siete voi e i “pazzi” sono quelli che amano il Natale con tutte le conseguenze del caso. Conosco un’amica che per sopravvivere inizia a bere l’otto dicembre e smette il sei gennaio: durante l’anno non tocca neanche lontanamente una goccia. Conosco un’altra amica che fa uso di psicofarmaci sempre e soltanto durante questo periodo. Infine la terza amica tutto l’anno si fa le canne, soprattutto quando riceve parenti o va in visita: chi di loro sopporta meglio lo stress? Altra regola fondamentale come direbbe il Fight Club è non avere regole e giocare d’astuzia quando proprio non ne potete più: inventatevi un bel raffreddore di quelli contagiosi che permette di bere sciroppo alle fragole magari addizionato con un po’ di Gin, non rispondete al telefono, mettete su una bella serie televisiva che non parli del Natale e ripresentatevi al mondo dopo la befana.