PALERMO – «Avevamo visto giusto quando abbiamo approvato in giunta una delibera sulla Cuc e poi adottato misure per l’affiancamento di Consip. Chi ruba, se accertato, non merita di aver ricevuto la stima di tante persone perbene. La Regione sarà parte civile e ho dato disposizioni di passare al setaccio tutte le gare, perché anche procedure iniziate nel 2016, come quelle oggetto dell’indagine odierna, possono avere prodotto i loro effetti in epoca successiva. Deve essere chiaro a tutti che la sanità non è un business, ma serve a curare le persone». Questa la dichiarazione di Nello Musumeci sull’operazione della Guardia di Finanza di Palermo e Trapani denominata “Operazione Sorella Sanità”, che proprio questa mattina ha portato all’esecuzione di 10 arresti e all’applicazione di altre due misure cautelari. L’inchiesta è coordinata al momento dal procuratore Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Sergio Demontis e dai sostituti Giovanni Antoci e Giacomo Brandini,. In breve gli accertamenti dei finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria hanno scoperto un giro di tangenti per pilotare quattro gare di appalto per oltre 600 milioni di euro in forniture e servizi.
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