PALERMO – «Proprio perché siamo contro ogni droga, ogni spacciatore e ogni possibile forma di legalizzazione delle sostanze stupefacenti. Proprio perché siamo contro tutto ciò, non possiamo negare a un siciliano malato di sclerosi, ove lo desiderasse e ritenesse necessario, di provare a lenire le sue sofferenze con i farmaci derivati dalla cannabis terapeutica, facendoci carico delle spese per questa cura. Prima di essere un atto amministrativo è un atto di civiltà».
Lo dice il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, commentando il decreto dell’assessore alla Salute, Ruggero Razza, che riconosce, per talune patologie, l’erogazione a carico del Sistema sanitario regionale e la gratuità per i pazienti, dei preparati a base di cannabinoidi. Il documento, siglato nei giorni scorsi, è uno dei risultati prodotti dal Tavolo tecnico sulla cannabis a uso terapeutico istituito presso l’assessorato regionale della Salute. Nel decreto viene specificato che tra le patologie per cui è prevista l’erogazione a carico del Ssr vi siano quelle per le quali sussistono già concrete evidenze scientifiche.
In particolare è stato definito l’uso per i trattamenti del dolore cronico (fra cui ad esempio quello associato a spasticità in pazienti affetti da sclerosi multipla) e più in generale per la riduzione del dolore cronico moderato-severo che non risponde alle terapie farmacologie attualmente disponibili. L’atto promosso dall’assessore Razza, che ovviamente tiene conto del parere dei tecnici, allarga lo spettro anche a nuove possibili evidenze scientifiche che emergeranno in questo ambito: «Con questo provvedimento – chiarisce l’assessore – forniamo un’importante risposta assistenziale ai pazienti siciliani che oggi non avevano alternative terapeutiche. Inoltre, essendo un provvedimento dinamico, ci permette già di considerare la possibilità di includere anche le patologie per le quali, in futuro e se supportate da maggiori evidenze scientifiche, sarà possibile riconoscere a carico del Sistema pubblico l’erogazione dei preparati da cannabinoidi».