PALERMO – Rigenerare il tessuto socio-economico, incrementare l’accessibilità, la sicurezza dei luoghi e la rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici. E, ancora, riqualificare e incrementare alloggi o complessi di edilizia residenziale sociale, migliorando così la qualità della vita dei cittadini nelle periferie di otto Comuni dell’Isola. Per questo motivo il governo Musumeci ha deciso di proporre al ministero delle Infrastrutture il finanziamento di oltre 27 milioni di euro per due progetti, all’interno del “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare”. La Regione Siciliana rivestirà il ruolo di soggetto aggregatore di strategie di intervento coordinate con i Comuni.
«Il recupero e la riqualificazione delle aree periferiche – evidenzia il presidente della Regione – rappresentano uno degli obiettivi del mio governo. Con queste risorse, alle quali presto se ne aggiungeranno altre, alimentiamo un’attività edilizia e, al contempo, diamo decoro al tessuto urbano, raccogliendo il grido d’aiuto che giunge dal territorio. Puntiamo a migliorare la qualità della vita nei centri piccoli e medi, ricreando altresì le condizioni per lo sviluppo socio-economico e culturale dei Comuni».
A essere interessate sono le province di Catania (con Acireale, Aci Catena, Aci Bonaccorsi, Aci Sant’Antonio e Valverde) e Agrigento (con Ravanusa, Licata e Palma di Montechiaro).
«Abbiamo scelto i Piani di questi otto Comuni – sottolinea l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone – perché convinti dalle opere di risanamento e recupero urbano che ci hanno presentato. Il governo Musumeci ha messo fin da subito, fra le priorità programmatiche, le riqualificazioni urbane e dunque la nostra partecipazione, come soggetto proponente al Mit, al Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare era doverosa e necessaria. La Sicilia ha le carte in regola, ora confidiamo nell’apprezzamento del ministero».